SENIGALLIA – Botta e risposta tra l’Aned (Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto onlus) e la direzione dell’Ast (l’Azienda sanitaria territoriale) di Ancona sulla condizione del centro dialisi all’ospedale di Senigallia. A innescare la polemica è l’associazione che raccoglie i pazienti dializzati, la quale ha segnalato una situazione insostenibile per i troppi pazienti che il centro deve seguire a scapito della qualità del servizio di cura.
«La situazione dei pazienti dializzati nel nostro territorio ed in particolare nel centro dialisi dell’Ast di Senigallia ha raggiunto livelli di criticità elevati, mettendo a rischio la salute e la qualità delle cure dei pazienti dializzati – spiega l’Aned (associazione nazionale emodializzati) – abbiamo denunciato nell’incontro del 29 gennaio di quest’anno presso il centro dialisi, con la presenza della dirigenza e del personale medico ed infermieristico, la situazione insostenibile, visto l’aumento dei pazienti. Denunciamo con forza le gravi carenze strutturali e di personale che stanno compromettendo il diritto fondamentale all’assistenza per questi pazienti fragili».
Grana che ovviamente non ricade sul personale su cui l’Aned esprime parole di stima per l’impegno profuso. «Pur considerando la grande volontà del personale medico ed infermieristico, non è più possibile continuare in questa situazione – prosegue Aned -. Occorrono misure urgenti per risolvere la situazione strutturale e mettere a norma le attuali stanze o valutare la possibilità di soluzioni alternative, inoltre intervenire potenziando il personale medico ed infermieristico, riportando il rapporto infermiere/paziente ad 1:3 e non 1:4 come è in essere».
Tra le altre richieste avanzate dall’Aned, oltre al potenziamento del personale: «Chiediamo di adeguare le strutture con interventi strutturali o trovare altri siti all’interno dell’ospedale di Senigallia, mettere a norma i letti ed aggiornare le apparecchiature mediche, valutare la possibilità del terzo turno».
Criticità che sono state rivolte alla dirigenza dell’Ast e dell’ospedale nell’incontro del 29 gennaio scorso, quando la stessa Ast «ha ipotizzato di creare la rete con Fabriano e Jesi e valutare altre possibili soluzioni, come il terzo turno, e ha promesso che a breve ci avrebbero dato delle risposte. All’incontro eravamo positivi e propositivi, ma davanti al silenzio siamo obbligati a continuare nel nostro impegno per i pazienti dializzati».
Proprio dalla direzione strategica dell’Ast dorica e da Gianrico Maria Giacchetta, direttore dell’unità operativa di nefrologia di Senigallia, replicano alle accuse affermando di aver dato seguito alle intenzioni con una serie di incontri a febbraio con la partecipazione della direzione sanitaria, dell’ufficio tecnico e della dirigenza medica e infermieristica del centro.
«Le proposte di miglioramento – rendono noto – stanno portando ad una svolta decisiva per la risoluzione dei problemi più immediati, sia strutturali sia di carenza di personale medico ed infermieristico, peraltro già in essere. Attualmente, invece, dalla collaborazione già avviata tra le professionalità interessate, si prospetta l’avvio di un percorso che porterà sicura riqualificazione e potenziamento del centro dialisi di Senigallia che attualmente si trova a gestire il più alto numero di pazienti dializzati nella Ast Ancona vista l’aumentata richiesta».
Nella nota stampa si legge anche di una reazione di «estrema sorpresa» per quanto sostenuto dall’Aned, «visto che mai come in questo momento hanno trovato una collaborazione tanto costruttiva con la Direzione, la quale sta dimostrando sempre di più di avere a cuore gli interessi dei pazienti, senza peraltro andare a ricercare visibilità se non attraverso risposte concrete e tangibili, sempre garantendo gli interessi e la sicurezza dei pazienti stessi».