Senigallia

«Pensare le città adatte a pedoni e ciclisti, un posto auto non vale una vita»

Dopo l'investimento mortale di un uomo a Senigallia, la FIAB interviene per sollecitare ogni stategia possibile per ridurre i decessi. Ecco alcune soluzioni

La nuova pista ciclabile in zona piano regolatore a Senigallia
La nuova pista ciclabile in zona piano regolatore a Senigallia

SENIGALLIA – In merito all’ultimo incidente mortale avvenuto nella zona nord della città, dove un 78enne è stato travolto da un suv mentre attraversava la statale adriatica in bicicletta, interviene la F.I.A.B. (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) di Senigallia stigmatizzando ancora una volta la pericolosità delle strade cittadine, come a livello nazionale. Talmente pericolose che gli investimenti mortali si ripetono con una drammatica frequenza.

Dall’inizio dell’anno sino a metà marzo sono morti in Italia 94 pedoni e 31 ciclisti, più di una persona al giorno: praticamente ogni tre giorni muoiono cinque utenti deboli della strada. Una strage, con costi altissimi anche in termini di spese sanitarie per le cure delle conseguenti invalidità a coloro che rimangono feriti (fonte: www.asaps.it, il portale della sicurezza stradale).

«Le strade italiane sono totalmente inadatte e insicure per gli utenti deboli, ciclisti e pedoni – afferma Roberto Lucchetti, referente della sezione di Senigallia della  F.I.A.B. – Lo sono ancora di più di fronte allo smodato aumento della mobilità privata, nella maggior parte utilizzata dal solo conducente, della velocità, del nervosismo nella circolazione, dei fattori di distrazione. Come FIAB Senigallia chiediamo alle Istituzioni di attivarsi quanto più rapidamente, ed efficacemente possibile, per la messa in sicurezza della circolazione di pedoni e ciclisti».

Tra le varie soluzioni ci sono le possibilità di disincentivare l’uso della mobilità privata a vantaggio di quella pubblica; limitare la velocità dei veicoli a 30 Km/h in tutti i quartieri e le strade della città; restringere la carreggiata a vantaggio di corsie ciclabili; ridurre i parcheggi ai margini delle strade che impongono al ciclista o al pedone di spostarsi in mezzo alla carreggiata. Infine pensare a ogni nuova urbanizzazione perché nasca già adeguata alla ciclabilità, con una rete di piste e/o corsie ciclabili completamente interconnessa e in sicurezza.

«Abbiamo il dovere, come FIAB, di sollecitare ogni possibile iniziativa a che tutti, adulti e bambini, possiamo circolare serenamente, in sella ad una bici – conclude la Fiab senigalliese – senza il timore che ogni volta possa essere l’ultima».