SENIGALLIA – Il dragaggio della foce del fiume Misa è tornato, per poco, nel dibattito consiliare. Nella seduta di giovedì 21 marzo, infatti, la mozione di Giorgio Sartini è stata respinta dopo una discussione che non ha approfondito alcun argomento, ma che si è subito caratterizzata da toni accesi.
La mozione di Sbc iniziava con la lettura dell’ordinanza n.50 del gennaio 2017 a firma di Mangialardi con cui si intimava alla Regione e all’Autorità di Bacino di rimuovere l’isolotto di ghiaia presente alla foce perché potenziale concausa di alluvioni e comunque fattore di pericolo per la città in caso di piena del fiume. A distanza di due anni però poco è stato fatto: non è stato effettuato alcun dragaggio, eccezion fatta per un veloce intervento che ha di fatto spalmato la ghiaia lungo il tratto finale dell’alveo abbassando la quota dell’ostacolo all’acqua.
La richiesta di impegnare sindaco e giunta per attivarsi con urgenza a rimuovere tutto il materiale presente sull’alveo del fiume Misa non ha convinto però i consiglieri comunali. Mandolini (gruppo Misto), Martinangeli (M5S), e Rebecchini (Unione Civica) hanno sollevato alcune perplessità, mentre il sindaco Mangialardi ha fatto un intervento molto duro nei confronti di Sartini (Sbc), contestandogli il fatto di aver “esportato” la discussione fuori dall’aula consiliare, riferendosi cioè ad aver fatto l’esposto in Procura. «La cattiveria merita la scomunica» ha detto citando Papa Francesco, «d’ora in poi parlerò solo a quei consiglieri che credono che il consiglio valga».
Lo stesso sindaco ha poi sollevato altre due questioni problematiche, e cioè i due isolotti di sabbia e materiali sedimentati da tempo che si trovano in altri due punti dell’alveo del fiume, sempre in centro storico e di competenza non comunale. Gli stessi per cui il dirigente Roccato ha più volte sollecitato la Regione a intervenire, senza però ottenere atti concreti. Gli stessi su cui però le forze politiche cittadine non hanno speso una parola, pur rappresentando un maggior rischio per la città.
La Regione, dal canto suo, ha dato mandato al Consorzio di Bonifica di intervenire sugli argini del fiume e i lavori su 4 km di sponda destra, tra ponte Portone e Pianello di Ostra, sono stati ultimati un paio di mesi fa. Rimangono ancora al palo invece le vasche di espansione per cui sono stati già stanziati oltre 4 milioni di euro.