Senigallia

Conti in profondo rosso per la fondazione Città di Senigallia

Il presidente Canafoglia in consiglio comunale snocciola i dati ma assicura: «La struttura è in piedi, non ci sono problemi per creditori, fornitori e dipendenti, e per gli ospiti assistenza elevatissima»

La fondazione Città di Senigallia
La fondazione Città di Senigallia

SENIGALLIA – Ammontano a quasi 5 milioni le perdite della fondazione Città di Senigallia. Lo ha annunciato il presidente Corrado Canafoglia durante l’audizione di ieri pomeriggio, 14 maggio, in consiglio comunale. Alla presenza di tutte le forze politiche, il presidente, la direzione e il cda della realtà assistenziale di via del Seminario hanno presentato un report che parla di pesanti perdite e di bilanci costantemente in rosso ma di un servizio assistenziale così importante per la comunità che non è minimamente in pericolo.

«Da quando siamo entrati nella fondazione Città di Senigallia – ha spiegato il presidente Corrado Canafoglia – abbiamo fatto una verifica della spesa corrente perché ci siamo accorti che molte cose dovevano essere ottimizzate e che le scritture contabili non erano pienamente trasparenti o chiare».

Dal 2015 al 2020 la struttura ha maturato una perdita di esercizio complessiva di 4 milioni e 695 mila euro, comprensivi degli ammortamenti (debiti) che pesano per circa 400 mila euro annui. «Il bilancio del 2020 è stato chiuso con un passivo di 990 mila euro – ha proseguito Canafoglia – e altrettanto avverrà nel bilancio 2021 dato che non riusciremo a raggiungere il pareggio di bilancio». 

Nel frattempo il nuovo cda, insediatosi a febbraio scorso, ha iniziato una verifica delle spese per cercare di ridurre le perdite. Sono state tagliate alcune voci, grazie anche ai suggerimenti del corpo dipendente: il servizio di barbieria, l’ufficio comunicazione, il contributo alla scuola di musica B.Padovano, le stoviglie biodegradabili, le bottigliette di plastica e altri servizi che comporteranno minori uscite per 88mila euro. Tra marzo e aprile sono già 20mila euro i soldi risparmiati.

Il grosso dei problemi della fondazione Città di Senigallia deriva dal contenzioso con Società Autostrade per l’esproprio di circa nove ettari di terreni per la realizzazione di terza corsia autostradale e complanare. Attualmente c’è un ricorso in cassazione ma la partita è decisamente delicata: in ballo ci sono i 21 milioni di indennizzo che la fondazione ha incamerato quasi tutti ma che sono stati impugnati. Una delle strade possibili è che l’ente che gestisce la residenza protetta per anziani debba restituire qualcosa come 12 milioni di euro, il che metterebbe in seria difficoltà la struttura.

Altra grana per il neo cda, oltre a quella delle consulenze legali e tecniche da centinaia di migliaia d’euro, è quella degli orti del vescovo: si tratta di un progetto di riqualificazione di un’area di Senigallia tra piazza Garibaldi, il fiume Misa e la caserma Avogadro. Prevede la realizzazione di un’importante zona residenziale in pieno centro storico dove ora c’è degrado e addirittura rischio crolli di un edificio. La spesa stimata per l’ente per la partecipazione al progetto di recupero edilizio è di 3,7 milioni di euro per ricavarne 11 appartamenti con garage interrati (a due passi dal fiume Misa con i conseguenti rischi di inondazione) che verrebbero affidati a nuclei familiari in difficoltà per ben 25 anni, e 7 negozi a piano terra. Poco allettante secondo il cda e con molti costi e rischi, tanto che anche il precedente consiglio di amministrazione sotto la guida Guzzonato aveva più volte espresso perplessità e fermato il progetto.