SENIGALLIA – Tra i cittadini di Senigallia si registra parecchia confusione circa gli strumenti di sostegno al reddito che il governo e la regione hanno attivato per fronteggiare la crisi legata al coronavirus.
E allora arriva la proposta da Diritti al Futuro, la componente consiliare di sinistra: attivare un numero verde per la presa in carico della situazione del singolo utente o dell’intera famiglia. Una sorta di centralino unico, debitamente potenziato per non intasarsi alle prime dieci telefonate, che possa orientare le persone in questo momento di difficoltà economica, sanitaria e psicologica, aggravata dalla confusione sulle strade da percorrere.
Pochi giorni fa, Diritti al Futuro – la formazione politica senigalliese composta da La Città Futura e Art.1/Mdp – aveva avviato il progetto di auto-mutuo aiuto “Nessuno si salva da solo”. L’idea di base è di mettere in rete competenze, risorse e capacità per riuscire a essere concretamente e fattivamente utili a chi, per vari motivi, si trova in difficoltà. Uno sportello ulteriore rispetto ai servizi già attivati dagli enti preposti e che non si limita alla solidarietà verbale.
Tra le iniziative intraprese c’era pure la finalità di orientare gli utenti nella varietà di strumenti di sostegno al reddito previsti dai sistemi di protezione sociale. Informazioni spesso superficiali o scarse, provenienti da diversi organismi, hanno contribuito a creare più confusione che un supporto reale. Senza contare poi che le misure di distanziamento sociale hanno reso molto più difficile l’accesso alle informazioni: i diversi uffici preposti sono raggiungibili quasi sempre solo telefonicamente; i centralini sono spesso intasati e non è facile individuare l’ufficio competente.
La proposta di Diritti al Futuro è quindi che l’unione dei comuni “Le Terre della Marca Senone” si attivi istituendo un numero verde a cui prospettare la propria situazione di difficoltà «ottenendo, con una sola telefonata, una presa in carico unitaria, personalizzata e multidisciplinare delle problematiche di cui il nucleo familiare di appartenenza è portatore. Questo naturalmente presuppone che l’unione dei comuni si faccia promotrice della messa in rete di tutti gli enti preposti (Inps, Inail, sindacati, associazioni di categoria, patronati, centro per l’impiego, Caritas, ecc.), in modo tale che il numero verde possa diventare punto unico di accesso alla rete degli strumenti e delle misure disponibili ed attivabili nelle specifiche situazioni rappresentate. Confidiamo che questa nostra proposta possa essere accolta e ci rendiamo disponibili, se fosse necessario, a collaborare alla sua attuazione».