Senigallia

Un campus per superare le difficoltà: a tre anni dalla Lanterna Azzurra, i giovani ripartono da Corinaldo

Dal 3 al 6 giugno si svolgerà "Be Your Hero", un campus sperimentale per imparare ad affrontare gli ostacoli nel percorso di crescita e reagire al fallimento. Principi: «Muove i passi da una vicenda dolorosa ma coinvolge i ragazzi come protagonisti e non spettatori passivi»

Lanterna Azzurra
I mazzi di fiori fuori dalla Lanterna Azzurra un anno dopo la strage

CORINALDO – Una nuova attenzione ai ragazzi che parte da Corinaldo, il paese dove c’è stata una grande tragedia fatale per cinque adolescenti e una giovane mamma ma in cui rimasero feriti oltre 200 persone. È il campus “Be Your Hero” che si terrà dal 3 al 6 giugno nel borgo corinaldese: a tre anni dai fatti della Lanterna Azzurra e a pochi giorni dall’apertura di un nuovo capitolo processuale sulla tragedia del dicembre 2018, una cinquantina di giovani saranno i protagonisti di un progetto a metà strada tra sport, arte e dialogo introspettivo che mira a far superare le difficoltà fisiche e psicologiche, a sviluppare una maggior consapevolezza e sicurezza di sé per affrontare le sfide che la vita pone davanti.

 “Be Your Hero” si pone come un campus scolastico inedito, dove lo sport viene affiancato dalle riflessioni interiori e da un dialogo costante con gli altri che si trasforma in street art. Un progetto sulle cosiddette soft skills che vede il Comune di Corinaldo e la Provincia di Ancona sostenuti dall’Unione delle province italiane, dal dipartimento delle politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Agenzia Nazionale Giovani. 

Quella in partenza è un’edizione sperimentale riservata a 45 studenti tra i 14 ai 19 anni degli istituti Savoia Benincasa di Ancona, Corinaldesi, Medi e Perticari di Senigallia. A loro saranno dedicate le attività come l’Add (Art du Dèplacement), che mira a sviluppare capacità motorie per superare qualsiasi ostacolo nei contesti urbani, e il dialogo riflessivo sull’empatia, sulla curiosità, sulla propria forza interiore e sulla consapevolezza.
Due classi di studenti della scuola secondaria Guido Degli Sforza di Corinaldo sono state invece coinvolte in un progetto parallelo, “The Spot”, per esplorare i concetti di sicurezza e responsabilità attraverso la realizzazione di opere d’arte urbane con il coinvolgimento di artisti internazionali sotto la direzione degli artisti Biancoshock, Rub Kandy e Federico Bomba. Opere come grandi manifesti che saranno esposti nel nuovo palazzetto dello sport di Corinaldo a partire dal 6 giugno. 
A questa prima esperienza, che è a numero chiuso per via delle norme anti contagio, seguirà l’edizione n.1 aperta a tutti i ragazzi di Italia in programma a settembre prossimo. 

Lucia Abbinante
Lucia Abbinante

«È un investimento sui giovani, sulla persone e sul futuro – ha detto Lucia Abbinante, direttrice generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, durante la presentazione – per far sviluppare quelle soft skills, come una maggiore consapevolezza di sé, che sono la chiave per il futuro: non si tratta di far imparare nuove strumenti ma di far capire che hanno già le risorse per affrontare qualsiasi sfida e ripartire in caso di fallimento. Una risposta ai fatti di Corinaldo che parte proprio da qui e che verrà rilanciata a livello nazionale».

Lieto che il progetto “Be Your Hero” parta proprio da Corinaldo è il sindaco Matteo Principi: «È un percorso impegnativo perché muove i suoi passi da una vicenda dolorosa ma coinvolge i giovani rendendoli protagonisti e non spettatori passivi su temi importanti come la consapevolezza di sé, la sicurezza. È un passaggio fondamentale che ha l’obiettivo di formare i giovani partendo dagli strumenti che già hanno».

Alessia Tripaldi
Alessia Tripaldi

Strumenti intesi come soft skills, quelle competenze e abilità che tutti i giorni permettono di affrontare e superare le sfide che la vita impone ma anche di rialzarsi in caso di fallimento. «Vogliamo che i giovani imparino a conoscere l’ostacolo e a sapere quali risorse utilizzare per superarlo, ma anche a capire che il fallimento fa parte della vita – spiega Alessia Tripaldi di Sineglossa, coordinatrice del progetto formativo del campus e ideatrice della metodologia Archetipi & Soft Skills. L’esperienza sportiva, artistica e il dialo non sono solo attività ma opportunità di crescita e allenamento. Non c’è agonismo, non siamo in gara, ma vogliamo che i ragazzi lavorino con se stessi».