CORINALDO – Rientrate a casa tutte le dieci famiglie che erano state evacuate per consentire la demolizione di “villa Misurina”, l’edificio sovrastante il tratto delle mura storiche crollate. Alla conclusione della fase 1 dell’emergenza, quella della messa in sicurezza dell’area coinvolta dal cedimento, tutto il paese tira un primo sospiro di sollievo.
Sollievo ma anche dolore, per un bene architettonico-culturale compromesso e per un’abitazione demolita. «Il primo pensiero, carico di responsabilità e di dispiacere, va a chi ha perso la propria abitazione – spiega Matteo Principi, sindaco di Corinaldo. L’abbattimento d’urgenza dell’immobile soprastante il cedimento delle mura ha rappresentato una decisione dolorosa seppur necessaria. Con i proprietari verrà aperto immediatamente un nuovo dialogo su quanto accaduto» nella prima fase di questa «difficile emergenza legata all’improvviso dissesto statico delle mura esterne».
Emergenza che non può dirsi però conclusa, perché è ora di parlare di interventi di somma urgenza per la sistemazione delle mura storiche di Corinaldo. Proprio per questo, dopo le rassicuranti parole dell’assessore regionale Stefano Aguzzi, c’è stato il confronto tra il sindaco Principi e presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, che nei prossimi giorni farà un sopralluogo. Una conferma che la questione coinvolge tutte le Marche e non solo un suo piccolo comune: il cedimento preoccupa e non poco dato che la cinta muraria di Corinaldo non ha solo un ruolo storico e culturale ma, a livello tecnico, la sua funzione è di sorreggere un intero centro abitato.
Nei giorni scorsi anche l’ex sindaco di Senigallia ed ex presidente Anci Marche, ora consigliere regionale Dem, Maurizio Mangialardi si era interessato dell’episodio per comprendere come si possa intervenire a livello regionale «nell’ambito della prevenzione, con progetti volti al consolidamento dell’intero tratto delle mura storiche, di concerto con la Soprintendenza e il Ministero per i Beni e le Attività culturali». E ancora: «Sarà fondamentale promuovere tutte le azioni necessarie a salvaguardare il grande fascino di uno dei borghi più belli d’Italia».
Chi invece parla di individuare responsabilità oggettive circa il crollo della mura storiche e del conseguente abbattimento di villa Misurina è Luciano Galeotti. Il capogruppo di minoranza ha presentato un’interrogazione per il prossimo consiglio comunale in cui parla di «negligenza espressa da questa amministrazione politica e da alcuni funzionari apicali del comparto tecnico, burocratico, nella gestione di una problematica della quale si aveva ampia conoscenza e che doveva risolversi in maniera ben diversa. Il disfacimento delle mura era stato oggetto di diverse segnalazioni negli anni passati, ma si è sempre interpretato l’allarme con supponenza e superficialità. Voglio ricordare ai colleghi consiglieri, che in data 15 marzo 2018 avevo presentato una interrogazione che metteva in risalto le problematiche del disfacimento delle mura, soprattutto nella zona di via del Fosso». Quattro mesi dopo Galeotti aveva anche scritto una lettera alla segretaria comunale Spaccialbelli segnalando «l’apertura di ampie crepe e la slegatura dei mattoni in comparti molto estesi» in diverse zone della cerchia muraria con l’imminente rischio di crolli.
Da qui l’attacco: «Dalle prime avvisaglie che lasciavano intendere l’imminente crollo è trascorso inutilmente oltre un mese (dall’11 gennaio 2021). Una emergenza deve chiaramente intendersi tale e va gestita con tempistiche immediate volte a dare una risposta efficace e responsabile alla comunità. La negligenza va ravvisata in diversi contesti, ma chiaramente le responsabilità maggiori vanno ricercate nella superficialità con la quale è stato gestito quello che era sotto gli occhi di tutti». In conclusione Galeotti chiede anche di «istituire una commissione d’indagine per accertare le responsabilità tecniche oggettive pertinenti i ritardi ravvisati e l’inadeguatezza dei provvedimenti intrapresi in materia di circolazione veicolare».