SENIGALLIA – Vogliono i dispositivi di protezione individuale e su questo non arretreranno di un metro. Deciso l’intervento di Alessandro Bufarini, responsabile provinciale di Ancona del Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) che denuncia una carenza nella fornitura di mascherine per gli agenti impegnati nei servizi di pubblica sicurezza.
Un tema su cui diverse autorità sanitarie, scientifiche e regionali stanno discutendo, rimanendo d’accordo che solo l’utilizzo dei dpi congiunto al distanziamento sociale può evitare il diffondersi dei contagi da coronavirus.
«L’amministrazione del XIV reparto mobile della Polizia di Stato di Senigallia sembra non comprendere tale situazione – spiega Bufarini, non dotando i poliziotti di dispositivi di protezione individuale, per gli spostamenti a bordo dei furgoni utilizzati per i servizi di ordine pubblico». Furgoni che, nel normale utilizzo, trasportano dieci operatori ma che, adattati alle attuali esigenze con cinque operatori, potrebbero essere equiparabili a “locali” in cui i colleghi rimangono per molte ore.
«Ad oggi, infatti, a tutela della salute – è la denuncia del Siulp – si è provveduto solo con l’utilizzo di più furgoni per ripartire le squadre operative al fine di assicurare un minimo distanziamento sociale. Ma all’interno dei mezzi chiusi, senza o con finestrini piccoli, il distanziamento non è sufficiente a contenere il rischio di contagio da Covid-19».
«Siamo intervenuti formalmente cercando di sensibilizzare il Dirigente del XIV Reparto Mobile di Senigallia ma non abbiamo ottenuto risposte esaurienti ed interverremo anche sul Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Per il Siulp, la dotazione di dispositivi di protezione individuale per i colleghi, su tali mezzi, è la “linea del Piave”. Non arretreremo di un metro – promette Bufarini – e porremo in essere tutte le azioni che riterremo utili al raggiungimento del nostro scopo, per la tutela della salute di chi è chiamato a far rispettare le prescrizioni governative ed a proteggere la collettività».