CORINALDO – È il «momento più difficile», quello della responsabilità. Lo afferma Matteo Principi, sindaco di Corinaldo per il primo giorno di nuova chiusura delle scuole secondarie di primo e secondo grado (eccetto la prima media) e degli altri provvedimenti connessi alla zona arancione. Il giorno prima c’è stato l’intervento del collega di Senigallia Massimo Olivetti, che ha commentato il «provvedimento doloroso ma indispensabile» di tenere a casa i giovani e fare lezione a distanza.
Atto necessario «se vogliamo limitare i rischi in questo momento di incremento della diffusione del virus covid-19 ed attendere gli effetti positivi della campagna di immunizzazione in atto» aveva sottolineato Olivetti. Un appello al rispetto delle norme anti contagio perché «per vincere la battaglia contro il covid non bastano le ordinanze ma servono prima di ogni altra cosa comportamenti individuali improntati alla prudenza ed al senso di responsabilità».
Sulla stessa linea, con toni ancora più dialoganti si è espresso il primo cittadino di Corinaldo alle prese con l’emergenza anche della tutela del territorio e del patrimonio architettonico pubblico, simbolo dei piccoli ma caratteristici borghi italiani, le proprie mura urbiche. «Cercare di fare un appello al senso di responsabilità è diventato sempre più difficile – spiega Matteo Principi – ma è necessario. La Pandemia che da oltre un anno sta invadendo le nostre vite, non rallenta. I nostri ragazzi dovranno di nuovo sacrificarsi e chiudersi in casa a seguire la scuola a distanza. Le attività produttive e gli esercenti della nostra comunità lavorano nell’incertezza normativa e “cromatica”. La vita di comunità è ridotta al minimo». A Corinaldo 23 persone risultano positive al covid-19 e 68 sono in quarantena.
«Nel nostro comune per il momento non abbiamo deciso di adottare misure più restrittive rispetto a quando deciso da Governo e Regione» assicura Matteo Principi che però aggiunge come si possano rendere necessari altri provvedimenti qualora nei prossimi giorni l’andamento dei contagi non diminuisca.
«È il momento più difficile. Siamo tutti stanchi di rinunciare alla nostra socialità e le giornate di primavera che si affacciano sono un invito a tornare ad incontrarci. Ma ora più che mai è il momento di un nuovo impegno comune: non solo rispettare le regole, ma appellarci al senso di responsabilità e cercare di evitare qualsiasi situazione a rischio. La scienza sta facendo il suo corso. L’inizio della campagna vaccinale per le persone più fragili, per il mondo della scuola e le forze dell’ordine sono la speranza vera di uscire il prima possibile da questa difficile situazione. Ma fino a quel momento l’unico vaccino che abbiamo a disposizione è la nostra responsabilità. Proteggiamoci e proteggiamo i nostri cari».