SENIGALLIA – Per non ritrovarci come cinque mesi fa, in pieno lockdown per l’alto numero di contagi, è necessario investire sulla medicina del territorio. Ma bisogna farlo ora. Questo è l’appello di Stefania Pagani, neo eletto consigliere comunale nonché dirigente medico presso l’U.O.S. medicina legale a Senigallia, la quale interviene in merito all’andamento dei contagi da covid-19 e alla risposta che le autorità sanitarie dovrebbero secondo lei dare.
«Per affrontare la pandemia, l’unica strategia è quella delle 3T: Testare, Tracciare e Trattare. Mentre l’ospedale, in particolare i reparti di terapia intensiva, ha avuto un azzeramento dei ricoveri per covid-19 – spiega la dottoressa di Senigallia – il territorio ha lavorato in continuazione. I medici in prima linea, di solito giovani, che non si sono mai fermati dallo scorso marzo, sono sotto stress da mesi senza aver avuto un attimo di tregua dall’inizio della pandemia. I medici dei servizi territoriali, in particolare i dipartimenti di prevenzione e le usca (unità speciali di continuità assistenziale) affiancati dall’adi (assistenza domiciliare integrata), lavorano ininterrottamente dall’inizio dell’emergenza Covid, sono sempre gli stessi: tutti organismi fondamentali per la gestione dei contatti e per contenere il contagio. E sono in numero ridotto rispetto a quelli di cui abbiamo bisogno».
Infine, come se non bastasse, oltre alla routine, queste stesse persone si sono occupate di quanti tornavano dall’estero e del personale scolastico. Sempre loro si devono occupare anche della campagna vaccinale antinfluenzale.
Da qui l’appello della consigliera comunale di Vola Senigallia: «Accanto al senso di responsabilità chiesto ai cittadini (uso di mascherine, distanziamento fisico e frequente lavaggio delle mani) è necessario mettere in campo tutte le soluzioni per potenziare la medicina territoriale e per assistere il prima possibile i contagiati, evitando così gli errori del passato. La situazione, come dicono le autorità sanitarie, è ancora sotto controllo. Tuttavia, se da una parte si deve continuare a fare appello al buon senso dei cittadini, dall’altra è arrivato il momento che i servizi sanitari di competenza mettano in pratica più tempestivamente possibile le regola delle tre T».
Se infatti il personale è oberato di lavoro, il rischio è che per fare i tamponi e tracciare i contagi poi vengano tralasciati alcuni servizi come il monitoraggio dei malati e le visite domiciliari. «Anche il Decreto Rilancio Italia dello scorso maggio, quando iniziava a rientrare la prima emergenza Covid, prevede misure finalizzate a potenziare la sanità territoriale al fine di garantire una più ampia funzionalità delle Unità speciali di continuità assistenziale. Il rafforzamento della sanità territoriale è stato uno dei punti cardine anche del programma elettorale del candidato sindaco Fabrizio Volpini. Ora le risorse ci sono – conclude Stefania Pagani – e chi di dovere deve trasformare le parole in fatti per non ritrovarci nella stessa situazione in cui eravamo cinque mesi fa».