Temperature che si alzano. Desertificazione. Eventi meteorologici estremi che mettono in crisi intere regioni. Isole e città costiere che rischiano di finire sott’acqua. Continui allagamenti. Luoghi che vengono dichiarati non più compatibili con la vita umana. Sono alcune delle situazioni estreme – ma di stretta attualità – con cui la popolazione mondiale e le istituzioni globali devono fare i conti. Anche perché le ripercussioni sono molteplici e trasversali. Intere civiltà rischiano il collasso, cambiano la mentalità e gli stili di vita.
In questo senso la tecnologia può rappresentare una soluzione alla crisi energetica, le fonti rinnovabili possono essere la ricetta giusta contro il caro-energia dal momento che possono essere utilizzate per generare energia, contribuendo a ridurre la dipendenza dal petrolio. E quindi tutta la partita dell’idrogeno per abbattere la domanda di gas ma che, quasi inevitabilmente, parte dalle già collaudate tecnologie rinnovabili ogni strategia di contenimento dell’attuale crisi. E poi il nucleare, la cui evoluzione tecnologia nel suo utilizzo può portare a scenari futuri interessanti per il pianeta.
Questi sono gli argomenti di cui discuteranno gli studenti del liceo “Enrico Medi” di Senigallia sabato 2 dicembre, alle ore 10 nell’aula magna dell’istituto: ne parleranno con il prof. Giorgio Turchetti e l’Ing. Federico Rocchi. Turchetti, docente dell’Università di Bologna e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, tratterà l’argomento “Crisi energetica e cambiamenti climatici”. Rocchi, responsabile del laboratorio Enea per la sicurezza degli impianti nucleari, parlerà dei reattori modulari di piccole dimensioni (SMR). mettendo in evidenza le prospettive e il possibile ruolo dell’Italia.
Il convegno è organizzato dall’associazione Augusto Bellanca, in collaborazione con l’associazione Sena Nova e del liceo Medi di Senigallia, ed è aperto alla cittadinanza che, anzi, è invitata a partecipare per poter avere più informazioni su un argomento cruciale per il futuro dell’umanità.