SENIGALLIA – Critiche su critiche al consigliere Gennaro Campanile. Dopo le frasi “Lei stia zitta” – “Lei deve stare zitta, sto parlando io” rivolte all’assessore Elena Campagnolo che l’aveva continuamente interrotto durante il consiglio sul bilancio, dalla Lega prende posizione la segretaria regionale Giorgia Latini, mentre a livello locale anche Fratelli d’Italia – sezione di Senigallia attacca il capogruppo di Amo Senigallia.
La prima, oltre a esprimere solidarietà a Campagnolo, chiede le dimissioni di Campanile dal ruolo pubblico di rappresentante di una comunità di elettori. «Mentre la Regione, con il nostro assessore Filippo Saltamartini, stanziava 100mila euro da investire nelle scuole per la prevenzione della violenza contro le donne, il consigliere comunale Campanile si è reso protagonista dell’ennesimo episodio di overtalking, termine con cui gli studiosi definiscono l’aggressività degli uomini che cercano di prevaricare le donne non lasciandole parlare. Nessuno dovrebbe mai cercare di imporsi intimando il silenzio, tanto più chi riveste un ruolo pubblico e, dunque, ha l’obbligo morale e civile di non venire mai meno al rispetto umano ed istituzionale dell’interlocutore. Da donna e da politica sento il dovere di ribadire questo concetto fondamentale stigmatizzando quanto sta accadendo a Senigallia non solo per sacrosanta solidarietà all’assessora Campagnolo, ma anche perché nella lotta alla violenza contro le donne nessun episodio può essere derubricato a veniale, tanto più Campanile non ha nemmeno tentato di salvare l’insalvabile scusandosi. Le dimissioni sono d’obbligo – continua Latini – perché il comportamento del consigliere, non continui a reiterarsi e perché attraverso la pubblica risonanza connessa al ruolo, non determini anche solo ipoteticamente emulazioni. La prima forma di contrasto alla violenza sulle donne è l’educazione al rispetto: non possiamo quindi tollerare che la violenza verbale, forma non meno pericolosa di quella fisica contro cui combattiamo ogni giorno, sia addirittura sublimata da un uomo pubblico in una pubblica assise».
Più duro l’attacco di Fratelli d’Italia: la sezione locale del partito parla di comportamento «vergognoso, maleducato e rozzo» e di «classico atteggiamento sessista di chi sostiene l’inferiorità del sesso femminile rispetto a quello maschile». Una «bruttissima uscita non solo perché offende una donna, cosa sempre di cattivo gusto, ma se a farlo è un rappresentante delle istituzioni, per giunta in un contesto ufficiale – il consiglio comunale – si oltrepassa abbondantemente il limite. E non è il primo episodio, perché già era accaduto, sempre con il consigliere Campanile, con lo stesso atteggiamento verso l’ex segretaria comunale Imelde Spaccialbelli e verso il consigliere Anna Bernardini. Ergo, quando non si è capaci di rispettare le istituzioni, allora vuol dire che non si è in grado di rappresentarle».