Senigallia

Critiche su critiche: la giunta di Senigallia nel mirino di opposizione e categorie

Dall'ex assessore al commercio Ludovica Giuliani (Pd) dubbi scelta presa per i bar sulla spiaggia; da un altro ex assessore, Campanile, quelli sulla strategia comunicativa

La giunta municipale con al centro il sindaco Massimo Olivetti e il nuovo segretario generale del Comune di Senigallia Imelde Spaccialbelli
La giunta e il segretario comunale di Senigallia

SENIGALLIA – La giunta di centrodestra è al centro di continue critiche. Quando parla e quando invece rimane in silenzio; quando sceglie e quando non prende posizione. Nel mirino, oltre alla questione dei locali sulla spiaggia che ancora non accenna a diminuire, c’è anche la strategia comunicativa.

Del primo tema si è già parlato: l’ordinanza firmata dal sindaco Olivetti, che regola la chiusura degli stabilimenti balneari e lo stop alle attività accessorie alle ore 21, non piace agli operatori balneari, così come alle associazioni di categoria che si definiscono deluse da questo provvedimento. L’ultimo intervento in ordine di tempo è quello della consigliera Pd Ludovica Giuliani che lamenta il mancato «coinvolgimento del consiglio comunale (ennesima presa in giro: la commissione turismo prevista nel pieno della stagione estiva per parlare degli eventi estivi). Che dire? Innanzitutto facciamo i complimenti al sindaco per avere deciso di tagliare l’offerta turistica, decidendo di far chiudere i baretti in spiaggia alle 21. In una città turistica come Senigallia questa decisione sarà particolarmente gradita a tutti e soprattutto ai turisti che vorrebbero trascorrere anche le ore serali guardando il mare e sorseggiando un drink. Inoltre questa decisione crea inutili “scontri” tra le categorie che invece devono essere supportate per far sì che dopo un anno e mezzo di sofferenze economiche tutti possano iniziare la stagione estiva nel migliore dei modi».

Questa decisione (ma le critiche sarebbero arrivate anche in caso di mancata scelta?) ha generato tante polemiche non solo per il contenuto ma anche per l’approccio comunicativo. Silenzio totale da parte dell’amministrazione, che non ha voluto dire nulla sul tema di sua iniziativa se non adottare l’ordinanza 310; poche e parziali risposte ai giornalisti a margine di altri eventi e conferenze. E proprio questo atteggiamento non è sceso giù a Gennaro Campanile, consigliere comunale della minoranza e capogruppo di Amo Senigallia.

«Nella comunicazione istituzionale (e non) a Senigallia stiamo assistendo ad una vera rivoluzione. Ad un fiume di comunicati, risposte pubbliche, commissioni e consigli, post che a volte sono sfociati nel narcisismo ma che hanno avuto il pregio di informare nei dettagli ciò che l’amministrazione faceva o pensava, ora è seguito il silenzio. All’inizio un po’ di sano riserbo è stato comprensibile ma con il passare del tempo e fatta fare esperienza questo silenzio inizia a pesare ed essere sintomo di una malattia seria. Il sindaco parla con il contagocce, gli assessori sono muti come pesci, in giunta non arrivano proposte, nelle commissioni la maggioranza non propone, il consiglio non si accende di contenuti. Qualche stupidaggine in termine di covid o legge Zan non può essere il target comunicativo. Non è un caso ma sicuramente si tratta di una strategia mirata a sottrarre informazioni ai senigalliesi. Meno si dice, meno si è esposti a critiche e meno si potranno fare verifiche. Meno si decide, minori rischi di sbagliare ci sono e soprattutto si può nascondere la povertà della proposta che sarebbe dovuta essere alternativa. E’ questa la rivoluzione prospettata?»