SENIGALLIA – Non è bastata la chiesa della Cesanella a contenere tutti i parenti, amici e giovani che hanno voluto salutare per l’ultima volta Diego Mencaroni. Questa mattina, giovedì 13 giugno, anche il piazzale esterno della parrocchia San Giuseppe Lavoratore si è riempita di persone che, commosse, hanno detto addio al 18enne di Senigallia morto a seguito di un incidente stradale avvenuto lo scorso fine settimana, all’alba di sabato 8 giugno.
Un episodio ancora tutto da chiarire: il ragazzo stava tornando a casa intorno alle 5 del mattino quando, per cause al vaglio della Polizia stradale, è scivolato a terra, mentre il suo scooter ha terminato la corsa contro due auto in sosta lungo la statale 16 Adriatica, che in quel tratto prende il nome di via Sanzio, nei pressi della farmacia comunale. Senza testimonianze sull’incidente, serviranno le videocamere di sorveglianza del centro recuperi della Polizia di Stato, lì vicino, per poter fare luce sul drammatico episodio che in pochi attimi ha spezzato una vita e spazzato via tanti sogni.
Quello che invece è certo è che, pur nella comprensibile disperazione di quei momenti, i genitori hanno autorizzato l’espianto di alcuni organi: hanno potuto quindi salvare altre vite. Un gesto non scontato.
In centinaia oggi hanno voluto stringersi attorno alla famiglia: dopo la messa celebrata dal parroco don Mario, sono intervenuti i familiari, mentre all’esterno della chiesa c’erano tantissimi giovani, tra cui i compagni di scuola dell’istituto Corinaldesi Padovano, e molti tifosi della Vigor Senigallia con il gruppo ultrà di cui Diego faceva parte: palloncini, bandiere, striscioni e fumogeni hanno reso omaggio al 18enne al passaggio della bara bianca, con i cori a salutarlo per l’ultima volta ricordando che sarà “sempre presente”, sempre “uno di noi”.