SENIGALLIA – Chiuse le indagini sull’investimento mortale di una coppia di ciclisti a Senigallia avvenuto la scorsa estate lungo la statale 16 Adriatica. La procura dorica con il pm Andrea Laurino ha infatti terminato gli accertamenti sul tragico incidente che ha determinato il decesso di due sportivi di Polverigi, coniugi da pochi mesi, all’altezza del distributore di metano in zona Ciarnin; alla guida dell’auto, una Mazda, c’era un 19enne di Cagli (Pesaro Urbino).
In base alle verifiche fatte dalla polizia stradale, il 13 agosto scorso il giovane stava tornando a casa dopo un’alba passata a Portonovo: a bordo c’era anche la fidanzata: entrambi sono rimasti lievemente feriti nello scontro dopo l’invasione di corsia dell’auto che ha travolto e ucciso i due ciclisti del team Cingolani – Marco Torcianti, 47 anni, e Sara Ragni, 36 anni – senza lasciar loro scampo. Sono infatti morti sul colpo.
L’accusa per il conducente è di duplice omicidio stradale, aggravato dall’infrazione al codice della strada per l’invasione di corsia. All’origine del gravissimo incidente sembra ci sia stato un colpo di sonno: il giovane alla guida dell’auto non ricorda infatti come sia avvenuto il sinistro risultato poi mortale alla coppia di ciclisti che stava transitando sul margine destro della carreggiata della SS16. Esclusa a quanto sembra la distrazione: il cellulare, sequestrato per le indagini, era infatti rimasto nello zaino.
Ora il pm dovrà decidere sul rinvio a giudizio, mentre l’indagato potrà presentare una memoria difensiva o chiedere di essere audito dal pubblico ministero. È difeso dall’avvocata Chiara Gasparini che sta valutando la strategia difensiva: potrebbe essere richiesta una perizia oppure potrebbero optare per il rito alternativo. I familiari delle vittime sono seguiti dall’avvocato Alessio Stacchiotti.