SENIGALLIA- La vittima è un ingegnere, multato per 6 mila euro dal Nucleo Antiriciclaggio. Il fatto risale allo scorso ottobre, quando l’ingegnere Marcello Mancini si era recato in banca per incassare un assegno del valore di 5 mila euro. Un mese prima, era deceduta prematuramente la moglie Gessica Micucci e la suocera, con quell’assegno, aveva voluto partecipare alle spese funebri della figlia.
La donna aveva dato al genero un assegno di Ubi Banca, risalente ad epoca antecedente l’entrata in vigore della legge antiriciclaggio, ove non era indicata la dicitura “non trasferibile”. «Il mancato inserimento della dicitura non trasferibile era dovuto ad una mera disattenzione del beneficiario, che, vista la tragica circostanza per cui quell’assegno era stato emesso dalla suocera – spiegano Corrado Canafoglia ed Elisa Pellegrini, legali Unione Nazionale Consumatori – Non notava l’assenza della dicitura, né è stato allertato dal cassiere dell’Istituto dove ha versato il titolo».
Lo scorso 3 gennaio, l’amara sorpresa: la notifica della sanzione è arrivata direttamente dal Nucleo Antiriciclaggio: «Ho provato a contattare il numero che c’era nell’avviso – ha spiegato l’ingegner Mancini – Ma purtroppo mi hanno detto che non potevano fare nulla». Entro i trenta giorni è stata depositata dai legali la memoria: «Ora il procedimento prevede che venga vagliata la memoria – spiega l’avvocato Pellegrini – Poi sarà una commissione ad effettuare le valutazioni ed a seguito di questo, un decreto ministeriale accoglierà o respingerà la nostra richiesta di annullamento. Se la nostra istanza verrà respinta, provvederemo a portare la questione davanti ad un giudice».
La norma vuole evitare il riciclaggio di denaro proveniente da attività criminali tramite il sistema bancario. «È paradossale applicare tale normativa ad una “donazione” di una suocera al genero per pagare le spese funerarie della propria figlia, anche perché il flusso del denaro è facilmente ricostruibile e riconducibile ad entrambi i soggetti – spiega l’avvocato Corrado Canafoglia – La dicitura “non trasferibile” nel titolo costituisce di fatto un requisito meramente formale e non è stata apposta solo per disattenzione e/o dimenticanza, peraltro anche del cassiere della banca che ha effettuato l’operazione».