CORINALDO – Sei sono i deceduti, oltre 70 i feriti di cui in questo momento sette ricoverati a Torrette di Ancona in gravi condizioni. Le loro vicende si sono mischiate a quelle di chi si è salvato dalla tragedia della discoteca Lanterna Azzurra, di chi è riuscito in modo più o meno casuale a liberarsi o a non rimanere intrappolato nella ressa causata dal panico e da una sostanza urticante.
Sono le storie di Filippo, 16enne di Senigallia uscito poco prima che scoppiasse il caos, e di Sofia, 13enne rimasta ferita a una caviglia.
Drammatica l’esperienza di questa giovanissima senigalliese di appena 13 anni, Sofia, in discoteca con le amiche di 14. «All’inizio non ci eravamo accorte, poi una ha detto di non riuscire a respirare e ci siamo dirette verso l’uscita. Siamo rimaste in mezzo alla folla di persone quando poi lo scivolo è crollato. Avevo toccato terra, avevo persone sopra e sotto di me, non riuscivo a muovermi». Solo l’intervento di un 18enne suo conoscente le ha permesso di liberarsi dall’ammassamento di corpi nel fosso che circonda il locale. Solo grazie a lui è salva: «ho pensato di morire, sono ancora scioccata».
Un intervento come quello di Filippo, altro senigalliese presente al concerto del rapper Sfera Ebbasta. Era uscito dalla sala della discoteca per andare a prendere una boccata d’aria: «stavo fuori del locale quando ho visto uscire di corsa tanti ragazzi – spiega – e non mi ero inizialmente accorto di cosa stesse succedendo. Quando ho poi sentito le urla e visto la gente ammassarsi ho capito che c’era qualcosa di grave in corso, che non era uno scherzo. Poi le balaustre sono crollate e allora ho iniziato a dare una mano a chi era rimasto coinvolto, tra tutte quelle grida».