ANCONA – I carabinieri di Castelfranco (Mo) hanno recuperato altra refurtiva derivante dall’attività illecita compiuta dalla “banda dello spray” accusata nell’ambito dell’indagine sulla tragedia di Corinaldo, dove l’8 dicembre scorso morirono 5 adolescenti e una mamma 39enne schiacciati dalla calca nel fuggi fuggi dalla Lanterna Azzurra, dopo che era stato diffuso nell’aria spray al peperoncino. Il materiale è stato recuperato dai carabinieri della Stazione di Castelfranco nel corso delle nuove perquisizioni condotte nel pomeriggio di ieri (8 agosto) in alcuni locali del modenese, diversi dal compro-oro, nelle disponibilità di Andrea Balugani, il 65enne accusato di essere il ricettatore della banda, della quale farebbero parte sette ragazzi, tutti tra i 19 e i 22 anni, residenti nel modenese, uno dei quali deceduto nell’aprile scorso in un incidente stradale.
Sono 7 gli arrestati che da venerdì (2 agosto) si trovano reclusi nei carceri di Modena e Ravenna: Andrea Cavallari, Ugo Di Puorto, Raffaele Mormone, Moez Akari, Badr Amouiyah (detenuti nel carcere di Modena), Souhaib Haddada e Andrea Balugani il 65enne (detenuti nel carcere di Ravenna). Per loro l’accusa è quella di “omicidio preterintenzionale”, “lesioni personali” e singoli episodi di “rapine e furti con strappo”, mentre per Balugani è ricettazione: secondo gli inquirenti, infatti, il 65enne si occupava di monetizzare la refurtiva, gioielli e orologi, immettendoli sul mercato dei compro-oro.
L’attività investigativa eseguita ieri dai militari dell’Arma di Castelfranco, disposta dal Pm di Ancona, titolare dell’inchiesta, rientra in una più ampia indagine volta ad approfondire i colpi messi a segno oltre i confini marchigiani dalla banda, specializzata in furti con strappo e rapine. Un’attività, che secondo quanto sta emergendo anche alla luce delle ultime perquisizioni, sembra deporre a favore dell’ipotesi investigativa della Procura e dei carabinieri di Ancona sul fatto che il gruppo conducesse la sua attività illecita già da tempo.
Per quanto riguarda gli altri nominativi emersi dall’ordinanza di custodia cautelare, i carabinieri stanno esaminando le altre posizioni per valutare chi escludere o includere nelle indagini. Oltre 1500 le persone sentite dai militari del Comando Provinciale di Ancona che, come fanno sapere i carabinieri di Castelfranco, hanno svolto un lavoro certosino e di alto livello sotto la guida del maggiore Americo Di Pirro, comandante del nucleo operativo dei carabinieri di Ancona, nell’ambito del quale i colleghi di Castelfranco stanno dando il loro importante contributo.