SENIGALLIA – Dalla scuola Puccini alcune classe saranno spostate alla Mercantini per poter effettuare dei lavori nel primo plesso. E’ ciò che si apprestano a vivere i ragazzi della primaria dopo le notizie, un po’ confuse, apparse negli ultimi mesi sulle necessità di risistemare uno dei due edifici nel quartiere del Vivere Verde.
Mentre uno era stato risistemato tre anni fa con fondi regionali (circa 1 milione di euro) e comunali (quasi 500mila €) usati per un intervento di manutenzione straordinaria, l’altro è rimasto com’era. Ora è stato organizzato in pochi mesi un trasferimento importante di centinaia di alunni nello storico edificio di via Cellini dove insiste l’ex seminario vescovile e su cui l’amministrazione comunale ha investito circa 150mila euro per lavori di adeguamento di alcuni spazi inizialmente adibiti ad altro.
Ma anche questa soluzione presenta alcune criticità: si sposteranno infatti nella scuola secondaria di primo grado L.Mercantini le classi terze, quarte, quinte e la segreteria della scuola primaria Mario Puccini, ma con i bambini più piccoli – quelli delle classi terze – sistemati al quarto piano. Subito sono sopraggiunte le proteste dei genitori sia per le difficoltà nell’arrivare al quarto piano da parte di bambini piccoli, sia per gli zainetti sempre più pesanti, sia infine per tutti i problemi che possono derivare dalla gestione di bambini di 8 anni in caso di emergenza.
Nel frattempo il futuro dello stesso edificio rimane incerto: da un lato si sono definiti dei lavori interni, dall’altro si sta cercando di capire se sia meglio – più conveniente o addirittura necessario – pensare a una demolizione e nuova costruzione che rispetti i nuovi criteri antisismici.
Al vaglio da anni – ma oltre alle chiacchiere non sembra essere giunti a nulla di più – l’ipotesi di un nuovo polo scolastico per l’istituto comprensivo Mario Giacomelli/Senigallia Nord che possa – tramite mutuo e finanziamenti pubblici importanti – evitare notevoli disagi che si ripresentano ogni anno ma soprattutto un dispendio di risorse per edifici che non sono di proprietà comunale, come appunto il seminario.