Senigallia

Danni e percezione del disastro: una ricerca Univpm sull’alluvione del 15 settembre 2022

Un dottorando dell'Università Politecnica delle Marche sta conducendo una ricerca sui danni e sulla percezione del disastro legati all'alluvione del 15 settembre 2022. Ecco come partecipare al progetto di Davide Di Marcoberardino

I danni causati dall'alluvione a Passo Ripe di Trecastelli
I danni causati dall'alluvione a Passo Ripe di Trecastelli

L’alluvione che lo scorso 15 settembre 2022 ha devastato i territori delle province di Ancona e Pesaro Urbino non ha solo prodotto vittime, danni e disagi enormi a un vasto territorio ancora in difficoltà. Ha lasciato nelle persone anche una serie di conseguenze indirette – molte negative, altre positive – che sono al centro di un interessante progetto di ricerca. L’iniziativa è di Davide Di Marcoberardino, dottorando di ricerca in Economics (Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali ) all’Università Politecnica delle Marche e, in questo momento, visiting student alla University college of London. E’ stato lui a parlarci del progetto che parte dal disastroso evento di nove mesi fa.

Da dove nasce e qual è il focus dell’iniziativa?
Nella mia ricerca sto approfondendo alcuni aspetti, solitamente non trattati o solo marginalmente, legati all’alluvione che lo scorso settembre ha colpito Senigallia e il suo entroterra. In particolare gli eventi cosiddetti a cascata e sulle conseguenze indirette. Nasce cioè dall’idea di analizzare la percezione della popolazione sui danni e sui disagi subiti, ma anche sulle ripercussioni sul lavoro, sulla vicinanza delle istituzioni o delle associazioni di terzo settore, come la Caritas, o sulle differenze percepite dalle persone tra l’alluvione del 2014 e quella del 2022.

Come ha strutturato la sua ricerca?
Ho individuato due tipologie di persone a cui sottoporre un sondaggio che mi consentirà un lavoro di analisi su aspetti e cose concrete legate all’alluvione. Una prima raccolta dati era diretta esclusivamente alla popolazione colpita da acqua e fango nelle proprie abitazioni: è stata già effettuata andando a porre delle domande a chi ha avuto quindi danni diretti, con un ottimo tasso di risposta. La seconda parte è un questionario diretto alla popolazione generale residente nei comuni colpiti dal maltempo del 15 e 16 settembre 2022 (Arcevia, Barbara, Cantiano, Frontone, Cagli, Pergola, Sassoferrato, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti, Serra Sant’Abbondio, Senigallia e Trecastelli), un sondaggio tra chi ha avuto altri tipi di disagi, come problemi con le utenze o l’impossibilità di recarsi al lavoro. Insomma, conseguenze indirette.

Che cosa è emerso dalle prime risposte pervenute?
Innanzitutto, oltre il 90% delle persone che hanno avuto acqua e fango in casa ha subito anche altri tipi di disagi o denunciato l’assenza di aiuti istituzionali. Solo circa il 10% degli intervistati non ha lamentato altre criticità. E questo ci dà anche qualche informazione circa le differenze tra il 2014 e il 2022 nei comportamenti pre, durante e post alluvione.

In che senso?
Nel senso che, dopo il 2014, molte persone erano più preparate, magari avevano già spostato l’auto; oppure il sistema di allertamento ha dato la possibilità ai residenti di alcune zone di questo vasto territorio di anticipare in qualche modo ciò che sarebbe avvenuto e prepararsi di conseguenza. D’altronde, l’esperienza aiuta.

A nove mesi dagli eventi, leggendo le varie risposte di questa prima fase di ricerca, che sentimenti prevalgono tra le persone?
Spesso ho notato rabbia e disperazione, ma non sono mancate risposte più analitiche da parte di altre persone, segno che alcuni hanno potuto fare dei ragionamenti, esprimere delle valutazioni non dettate dalle emozioni, proporre suggerimenti.

Come si può partecipare a questo sondaggio? È accessibile a tutti?
Sì. Si tratta di rispondere a delle domande disponibili a questo link: https://forms.gle/NLfniwgFh4yL2urF7. Il questionario impiegherà solo pochi minuti di tempo ma permetterà di analizzare percezioni su fatti concreti. Spero che rispondano in tanti come nella prima fase. Poi, entro la fine dell’anno, di poter pubblicare in varie riviste accademiche ma anche presentare i risultati del mio lavoro di ricerca.

Davide Di Marcoberardino
Davide Di Marcoberardino