Senigallia

Senigallia, daspo per tre tifosi della Vigor che cercavano lo scontro con gli ospiti del Tolentino

Dopo la denuncia arriva anche il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono coompetizioni sportive di qualsiasi livello e categoria: ecco cosa è successo

La tifoseria vigorina durante il match tra Vigor Senigallia e Tolentino del 9 ottobre 2022. Foto di Carlo Castorina
La tifoseria vigorina durante il match tra Vigor Senigallia e Tolentino del 9 ottobre 2022. Foto di Carlo Castorina

SENIGALLIA – Erano stati annunciati e ora sono stati emessi i tre daspo sportivi a carico di altrettanti tifosi della Fc Vigor Senigallia. I provvedimenti fanno seguito alla denuncia dopo i tafferugli con la tifoseria dell’Us Tolentino 1919 avvenuti lo scorso 9 ottobre fuori dallo stadio Bianchelli.

Destinatari dei daspo sono tre persone di nazionalità italiana, tra i 30 ed i 40 anni, tutti residenti a Senigallia dove si è svolta la partita valida per la sesta giornata di campionato di serie D girone F. Al termine del match, senza che prima vi fossero stati episodi di rilievo, i tre si sono avvicinati al pullman sul quale i tifosi ospiti stavano per tornarsene a Tolentino cercando lo scontro fisico. 

Alla vista del gruppo di supporter senigalliesi, alcuni tifosi tolentinati sono scesi dal mezzo con fare aggressivo e minaccioso. Qualcuno, oltre al volto coperto, si è sfilato la cintura dei pantaloni per avere così qualcosa con cui picchiare gli avversari. Solo grazie al cordone di sicurezza formato da Polizia, Carabinieri e Polizia Locale è stato possibile tenere separate le due tifoserie “nervose” ma per i responsabili sono scattati i provvedimenti.

Nei giorni scorsi i sei tifosi ritenuti autori delle condotte più pericolose per l’incolumità pubblica sono stati denunciati dal Commissariato di Polizia cittadino, mentre nelle ultime ore sono arrivati i tre daspo per i tifosi della Vigor: due di loro, per un anno, non potranno accedere ai luoghi dove si svolgono competizioni sportive di calcio di qualsiasi categoria, organizzate dalle federazioni sportive e dalle organizzazioni riconosciute dal Coni, compresa la squadra nazionale di calcio; per il terzo, che presentava già precedenti specifici, lo stop agli stadi varrà cinque anni.