SENIGALLIA – Botta e risposta acceso sul decreto sicurezza, su migranti e accoglienza quello tra il sindaco e presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi e il senatore Paolo Arrigoni, questore a palazzo Madama e responsabile della Lega Marche. Dal primo arriva un attacco deciso al decreto che fa fare «un gravissimo balzo indietro» all’Italia; dal secondo la replica piccata con cui chiede le dimissioni del rappresentante dei comuni marchigiani.
«Il decreto Salvini, approvato nell’ignavia di parlamentari e ministri del Movimento 5 Stelle, rischia di aggravare, e di molto, i problemi che a parole sostiene di risolvere. Ispirato dal cinismo, con l’irresponsabilità di chi alimenta ad arte la xenofobia per poi specularci politicamente, prevede innanzitutto – spiega Mangialardi – l’eliminazione della protezione umanitaria, con un inevitabile aumento del numero degli stranieri irregolari che diventeranno facili prede della criminalità organizzata o saranno spinti a delinquere per poter semplicemente sopravvivere. Altro che sicurezza».
Molto grave, continua Mangialardi, è anche il depotenziamento degli Sprar, quel sistema di accoglienza diffusa gestito dai comuni finalizzato all’integrazione dei richiedenti asilo. L’accesso limitato, secondo il sindaco di Senigallia e presidente Anci Marche, non darà la possibilità di svolgere attività e corsi e avrà effetti devastanti anche sui minori soli.
«La stessa Anci ha calcolato che il ridimensionamento dello Sprar costerà ai Comuni italiani circa 280 milioni di euro, oggi a carico del sistema nazionale, che andranno a gravare sui servizi sociali e sanitari. Uno sfacelo politico, sociale, economico, istituzionale e umano, non avrà nessun effetto, se non negativo, sui temi della sicurezza, e non cancellerà nemmeno, come magari alcuni hanno ingenuamente creduto, i migranti dai nostri parcheggi».
«Le dichiarazioni di Mangialardi contro il decreto Sicurezza sviliscono l’associazione e manifestano un distacco impressionante dalla realtà e dai veri problemi dei cittadini marchigiani, che chiedono sicurezza e rispetto delle regole da parte di tutti» replica il senatore leghista Paolo Arrigoni.
«Dimentica – continua – che il decreto voluto dal ministro Salvini contiene tanto altro a partire dalle misure a favore dei Comuni: dal Daspo urbano alla dotazione del taser per gli agenti della Polizia Locale nei capoluoghi, dall’introduzione del reato di accattonaggio molesto, all’inasprimento delle pene per i parcheggiatori abusivi, dai tanti provvedimenti per il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie, fino ai cospicui stanziamenti per il miglioramento delle strutture penitenziarie, per l’installazione di sistemi di videosorveglianza, per il pagamento degli straordinari e per nuove assunzioni nella Polizia Locale e nelle forze dell’ordine».
«Dovrebbe vergognarsi – continua Arrigoni – visto che da sindaco che occupa una posizione di riferimento in Anci regionale si permette di insultare, come ha fatto, la maggioranza degli italiani che sostiene questo governo mettendo in dubbio la loro ragionevolezza. Dato che Anci non rappresenta il PD ma tutti i Comuni delle Marche, sarebbero auspicabili le sue dimissioni dalla presidenza e, per rispetto verso i cittadini senigalliesi, ci si augura che in futuro il sindaco si astenga da simili provocazioni».