SENIGALLIA – Un test del DNA contro gli escrementi dei cani lasciati per strada dai proprietari incivili. E’ la proposta del consigliere comunale di Amo Senigallia Gennaro Campanile per contrastare una brutta abitudine che interessa da tempo la spiaggia di velluto ma anche il centro storico e le frazioni. Il problema è il costo di un’eventuale operazione in tal senso e l’amministrazione comunale non sembra d’accordo nel procedere.
«A Senigallia ci sono più di 10.000 animali domestici e da anni la città si è attrezzata per offrire diversi servizi, idonei anche a favorire il turismo, sempre più “Dog Friendly”» spiega il capogruppo di opposizione. Dagli sgambatoi recintati agli accordi con i ristoratori, dalle ciotole con acqua fuori dai locali alla rimozione dei divieti nelle zone di verde pubblico, fino agli stabilimenti balneari ad hoc per gli amici a quattro zampe: a tutto ciò si contrappone, continua Campanile, «il comportamento incivile di alcuni concittadini che lasciano per strada le deiezioni dei propri animali anziché raccoglierle».
Un problema sia di igiene, si pensi ai bambini che rischiano ogni volta che giocano in uno spazio verde pubblico, ma anche di immagine della città. E che ingenera inoltre insofferenza verso tutti i proprietari di animali a prescindere. «Sono previste multe, e pure salate, per chi non raccoglie la cacca dei propri animali ma è impossibile applicarle – afferma l’ex assessore. Occorrerebbe infatti essere presenti nel momento del bisogno, che molto spesso avviene ad ore impossibili».
Dopo la denuncia, la proposta. In due piccoli comuni piemontesi (Carmagnola e di Orbassano in provincia di Torino) è stato applicato un sistema che prevede l’esame dei rifiuti e il confronto con una banca dati: in caso di riscontro positivo, al trasgressore scatta la multa. E la multa c’è anche per chi non fa identificare il proprio animale domestico.
La proposta però, seppur semplice di principio, non è di facile attuazione per i costi. Secondo il sindaco Massimo Olivetti l’applicazione in una città grande come Senigallia non è fattibile, proprio per il gran numero di animali domestici, oltre 10 mila. «Sarebbe un lavoro enorme con grande dispendio di denaro pubblico». Meglio lavorare sulla prevenzione di tali fenomeni, sulla formazione dei proprietari di cani e animali, così come sull’educazione di quanti lasciano cartacce in giro per strada nonostante i cestini porta rifiuti siano a poche centinaia di metri o di quanti buttano i propri rifiuti vicino a cassonetti, pali o edifici senza rivolgersi all’apposito e gratuito servizio di ritiro a domicilio. Un problema culturale, insomma, che va affrontato in maniera complessiva.
Intanto sul tema degli animali domestici è in avvio il percorso formativo per i proprietari dei cani previsto dalla vigente normativa per l’incolumità pubblica e per il possesso responsabile dei cani. L’iniziativa, in collaborazione con l’associazione Sguinzagliàti, patrocinata dal Comune e sostenuta da uno sponsor privato – prevede una parte teorica di 10 ore da svolgere nel centro sociale “Il Molinello” con un veterinario esperto in comportamento animale, in collaborazione con la polizia locale e i veterinari dell’Ast. A seguire, poi la parte pratica con l’addestramento cinofilo con un’educatrice esperta e molto conosciuta. Il corso si concluderà con l’esame finale, per il conseguimento del patentino ufficiale, che verrà inserito in anagrafe regionale canina. Il ricavato delle iscrizioni verrà devoluto ad un’associazione di volontariato cinofilo attiva sul territorio.