SENIGALLIA – Assolto perché non imputabile a causa della sua incapacità di intendere e volere al momento dell’omicidio della madre, accertata dopo un anno. Questo l’esito del processo con rito abbreviato che si è concluso stamattina, 10 giugno, con l’udienza preliminare al tribunale di Ancona nei confronti di Gianluca Barucca.
Il 46enne senigalliese responsabile della morte della madre, la 73enne Graziella Pasquinelli, era stato dichiarato lo scorso anno incapace di intendere e volere tramite la perizia effettuata dallo psichiatra Renato Ariatti. L’omicidio dell’anziana donna, nota commerciante del centro storico senigalliese, era avvenuto il 16 novembre 2017 nell’appartamento di via Brandani, zona Cesanella, dove l’uomo era tornato a vivere a seguito del divorzio dalla moglie.
Era stata proprio lei a dare l’allarme: le saracinesche del negozio di scarpe di via Gherardi, a Senigallia, erano rimaste chiuse tutto il giorno e, dopo un’intera giornata in cui non era riuscita a mettersi in contatto con l’ex marito, ha allertato i carabinieri. L’uomo ha aperto ai militari che si sono trovati davanti la scena dell’omicidio ancora intatta. Senza dire alcunché sul motivo del gesto, Barucca aveva riferito solo di aver fatto “una cavolata” senza ricordare esattamente cosa fosse successo.
Le indagini dei militari avevano poi rivelato che il figlio aveva colpito prima con un oggetto – un phon – la madre mentre questa stava per uscire di casa, poi l’aveva strangolata con il guinzaglio del cane.
Dopo un periodo passato nel carcere di Montacuto, il 46enne senigalliese è stato trasferito in una struttura di sicurezza per un provvedimento provvisorio che ora è divenuto definitivo: il giudice per le udienze preliminari di Ancona, Francesca De Palma, ha assolto Gianluca Barucca, difeso dall’avv. Marta Mereu, dall’accusa di omicidio volontario aggravato.
Data la sua pericolosità sociale, il Gup ha inoltre stabilito che dovrà seguire un percorso di recupero in una struttura di sicurezza per tre anni. Terminato questo periodo verrà analizzata nuovamente la condizione del 46 enne per valutare il suo reintegro nella comunità o l’eventuale prosieguo nella struttura o il trasferimento in altra che verrà individuata dal dipartimento di salute mentale.