SENIGALLIA – È partita alla grande Destate la Festa, la 30° edizione della kermesse organizzata dai ragazzi della Diocesi di Senigallia. Cinque giorni tra giochi, ospiti, show e tanto divertimento nel parterre della Rocca Roveresca. Il primo ospite illustre è stato Luca Barbarossa, già in città lo scorso marzo in occasione della Partita del Cuore, ieri è tornato per regalare un’ora di musica alla spiaggia di velluto. Ad aprire la serata, prima di Barbarossa è stata la cantautrice Vila Thian. E questa sera alle 21,30 si terrà la serata dedicata alla cultura, in attesa del gran finale di domani quando i ragazzi della Diocesi di Senigallia si esibiranno nel musical “La Bella e la Bestia”. Stasera, sul palco saliranno Don Luigi Verdi, responsabile della comunità rumena e Giusy Nicolini, ex sindaco di Lampedusa.
Don Luigi Verdi
Nato a San Giovanni Valdarno (Ar) nel 1958, ha cominciato subito il suo cammino di sacerdote in Casentino, a Pratovecchio. Nel 1991, dopo una profonda crisi personale e spirituale, ha chiesto al vescovo di Fiesole di poter realizzare a Romena un’esperienza di fraternità. E’ cominciato così il cammino di Romena. In pochi anni la pieve, che era sporadicamente visitata da qualche gruppo di turisti e utilizzata dai pochi parrocchiani, è divenuta un luogo d’incontro per migliaia di viandanti in cammino verso una qualità di vita più autentica e verso un tessuto diverso di relazioni.
Giusy Nicolini
Una donna che “si è distinta per la sua grande umanità e il suo impegno costante nella gestione della crisi dei rifugiati e della loro integrazione dopo l’arrivo di migliaia di rifugiati sulle coste di Lampedusa e altrove in Italia”. È quanto si legge nelle motivazioni della giuria per il prestigioso riconoscimento Houphouet-Boigny per la ricerca della pace dell’Unesco “per aver salvato la vita a numerosi rifugiati e migranti e averli accolti con dignità”. Alla consegna del premio Giusi Nicolini ha dichiarato: «Questo premio è un grande onore per me, per Lampedusa e per i lampedusani. Ma soprattutto è un tributo alla memoria delle tante vittime della tratta di esseri umani nel Mediterraneo».