SENIGALLIA – La Caritas esce dalle sue strutture per entrare in casa dei bambini e aiutarli a combattere la cosiddetta povertà educativa. E’ questo l’ultimo progetto,in ordine temporale, che la fondazione Caritas diocesana di Senigallia ha voluto mettere in campo per contrastare quelle carenze didattiche – gap culturali e informatici – evidenziate dalla didattica a distanza di questi mesi di lockdown.
Se la scuola è rimasta chiusa, chi non aveva i mezzi, le conoscenze o le competenze adeguate, ha avuto ancora più difficoltà all’accesso agli strumenti didattici più moderni. Di conseguenza è aumentato il divario tra gli studenti che hanno un buon supporto alle spalle e quelli che per i più svariati motivi sono privi di una figura di riferimento e che vivono una grave povertà educativa, reciprocamente legata alla povertà economica.
E qui interviene il nuovo progetto targato Caritas: un’insegnante e un educatore, figure terze quindi rispetto ai genitori o dalle persone presenti in comunità, saranno di supporto ai figli delle famiglie accolte nelle strutture diocesane andando direttamente da loro, per sostenere l’alfabetizzazione informatica e lo svolgimento dei compiti a casa.
Il progetto mira a fornire una didattica estiva per 5 giorni a settimana a bambini e ragazzi tra i 5 e i 12 anni: lo scopo è recuperare il terreno perso durante questi mesi di lockdown e didattica a distanza, potendo quindi tornare a scuola a settembre con un adeguato bagaglio culturale e informatico per affrontare un nuovo anno scolastico.
L’intervento sarà anche economico, grazie alla fornitura di dispositivi tecnologici, in vista di una ripresa scolastica di doppia didattica (in presenza e a distanza), sempre attingendo al Fondo di solidarietà. Un modo per rispondere concretamente a quei bisogni educativi e didattici che, se non soddisfatti, potrebbero portare a situazioni di futura povertà o disagio sociale.