Senigallia

Il direttore Caritas Senigallia: «C’è bisogno di pace nell’anno appena iniziato»

Uno sguardo al mondo perché non si smetta di parlare di guerre e vittime: se ne parla sempre meno così come diminuiscono coloro che portano davvero messaggi di pace

SENIGALLIA – Dopo la frenesia dei botti di capodanno, che son tornati a fare vittime e feriti in mezza Italia, dal direttore di Caritas Senigallia don Giancarlo Giuliani arrivano alcune considerazioni sulla pace. Mentre da noi si parla di feriti durante i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno, altrove si parla sempre meno di guerra, anzi, si lasciano ancora parlare le armi: a Gaza e in tutto il Medio Oriente; in Ucraina, di cui si comincia a parlare poco; in Sudan e nel Sud Sudan, di cui non si parla per niente ma dove ci sono migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati.

«Sembra che nel presepe del mondo, sulla cui paglia ha preso posto Gesù, ci siano pochi candidati a fare da pastori gentili e innocenti, ma si siano risvegliati in tanti per la parte di Erode e dei suoi assassini. Noi invece avremmo bisogno di Magi, che vengano da oriente e da tutte le parti del mondo, Magi che imparino a guardare in alto alla Stella, senza confonderla con i satelliti di questo o di quell’altro. Ne avremmo tanto bisogno».

«Siamo stanchi e angosciati dalle guerre tra vicini più o meno affratellati. Abbiamo bisogno che ci si incontri, ci si parli, ci si accolga, ci si aiuti. Certo, a guardarci attorno con attenzione scopriamo bellissimi tesori di amore e di solidarietà, ed è lì dentro che attingiamo pensieri di speranza per il tempo che viene. S’accende una stella ogni volta che nasce un bambino, che una mano si tende per aiutare, che un sorriso si illumina, che un uomo accoglie un altro uomo, anche se viene da lontano. Quando si vuol bene, nonostante i nonostante, a quel punto è Natale, arriva un felice anno nuovo e s’accende una stella. Questo è il mio bene-augurio».