SENIGALLIA – Anche la spiaggia di velluto rientra nel network di città (tra cui Roma, Torino, Milano e Bologna solo per fare alcuni esempi) interessate dalla manifestazione dell’8, 9 e 10 giugno, “Liberi di Fare”. Si tratta della seconda edizione di iniziative promosse per fare luce e chiarezza sulle condizioni di migliaia di disabili in tutta Italia, alle prese con diritti non garantiti, con scarse risorse per l’assistenza personale e, soprattutto, con una generalizzata cultura pietista farcita di luoghi comuni.
La prima edizione, organizzata in meno di un mese, ha visto coinvolte ben 23 città italiane dove sono state organizzate manifestazioni sincronizzate il 3, 4 e 5 novembre 2017.
La seconda è appunto tra pochi giorni: oltre alle grandi città, molte iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni delle persone disabili si terranno anche nei piccoli centri, come Senigallia, dove ci sarà un raduno in piazza Saffi domenica 10 giugno alle ore 17. Ci sarà musica live con i “Momo duo & friends” (Silvia Falcinelli, Marco Giulianelli, Eugenio Gregorini, Lorenzo Franceschini) e poi seguirà il corteo lungo corso II Giugno.
Ma perché proprio l’Italia? «Diversamente da altri Paesi – fanno sapere Maria Chiara ed Elena Paolini, due sorelle di Senigallia entrambe con disabilità che hanno dato via al movimento “Liberi di Fare” – il nostro sistema di welfare non garantisce a tutti l’assistenza personale autogestita per le persone disabili che ne hanno bisogno. L’assistenza personale consiste nell’assumere direttamente personale che ti assista nelle azioni quotidiane. Molti devono pagarla di tasca propria. Chi non può permettersela, semplicemente non è libero. Non può compiere le più elementari azioni quotidiane, non può uscire di casa, non può decidere della propria vita. O dipende dalla propria famiglia, se c’è, o è costretto al ricovero in RSA, in comunità, in istituto».
Lo spunto è nato da una lettera che le due sorelle di Senigallia hanno scritto nell’ottobre 2017 alle maggiori autorità politiche italiane, premier Gentiloni in testa, e divenuta subito virale. Lo scopo era quello di arrivare a dei provvedimenti in tema di risorse per i disabili e di assistenza personale, «perché i tavoli tecnici ci sono ma spesso non vengono ascoltati a sufficienza» spiegano le sorelle Paolini.
Per questa edizione le due giovani di Senigallia hanno girato un video (qui sotto), anch’esso condiviso centinaia di volte e che ha praticamente fatto il giro d’Italia: si tratta di uno sketch comico ma basato su storie ed episodi veri. Episodi che permettono di capire (sia alle istituzioni, sia all’opinione pubblica) che «intanto c’è gente che non può vivere la sua vita come vuole, in libertà. Quella che manca, e che può fare la differenza, è la consapevolezza nella gente, che è una cosa fondamentale».
Per informazioni, approfondimenti, elenco delle città coinvolte: liberidifare.it.