Senigallia

Dispetti al maresciallo della Finanza, condannato per molestie il vicino di casa

È finita in tribunale una convivenza difficile tra due condomini residenti a Montemarciano, durata tre anni e fatta di rumori molesti, appostamenti, litigi e persino telecamere per spiare i movimenti dell'altro

Il tribunale di Ancona

MONTEMARCIANO – Tre anni passati a farsi dispetti con rumori molesti, appostamenti, litigi e persino telecamere per spiare i movimenti. È finita in tribunale una difficile convivenza tra vicini di casa, due 60enni in pensione di cui uno è un maresciallo della guardia di finanza. Da una parte il militare accusato di stalking e lesioni personali contro il vicino molesto e dall’altra parte proprio il vicino molesto accusato a sua volta di stalking nei confronti della figlia del maresciallo.

Oggi è arrivata la condanna per il secondo, difeso dall’avvocato Elisabetta Candi: un mese di reclusione per il vicino del maresciallo che dovrà risarcire la figlia del militare, che si è costituita parte civile con l’avvocato Nunzio Proto, con 4mila euro. Il giudice Paolo Giombetti ha riconosciuto solo le molestie, derubricando quindi il reato di stalking iniziale. Assolto invece il maresciallo, difeso dall’avvocato Mauro Diamantini.

Dal 2012 al 2015, in una palazzina della cittadina, la convivenza tra le due famiglie era diventata difficile. In particolare la figlia del maresciallo e i suoi congiunti sarebbero stati perseguitati dal vicino di casa, che abitava sullo stesso pianerottolo. Spiati attraverso una telecamera portatile, l’uomo li avrebbe anche seguiti facendo scenate in pubblico. Ma anche il vicino avrebbe riferito di atti persecutori nei suoi confronti da parte del maresciallo. Sono partite le denunce reciproche sfociate poi in un unico processo che si è concluso con la sentenza di oggi, almeno per il primo grado di giudizio. Nella palazzina della discordia intanto il vicino di casa del maresciallo ha lasciato l’appartamento e non abita più lì.