Senigallia

Edilizia residenziale pubblica, buone notizie per Senigallia: presto 70 alloggi

Si sbloccano alcuni cantieri fermi per difficoltà delle aziende e poi fermati dal covid-19 tra Marzocca, Cesano e San Silvestro. Intanto l'Erap si dice disponibile a trattare sulle Saline purché non si perda il finanziamento regionale

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SENIGALLIA – La situazione sul palazzone Erap alle Saline ha acceso i riflettori circa i progetti di edilizia residenziale pubblica, alcuni bloccati da tempo e altri giunti ormai alla fase conclusiva dell’intervento. Negli ultimi anni diversi progetti sono partiti ma pochi sono stati completati, complice anche la pandemia che ha causato problemi a livello economico e lavorativo. Ma buone notizie si profilano all’orizzonte.

Nel dialogo tra l’amministrazione comunale di Senigallia e l’ente regionale che si occupa delle abitazioni popolari, l’Erap Marche, c’è stato un importante aggiornamento sui progetti in essere e sul loro avanzamento. L’assessore Gabriele Cameruccio riferisce che nella prossima primavera verranno resi disponibili alla città quasi 70 alloggi tra Marzocca, Cesano e San Silvestro. Una buona notizia data l’importante domanda di abitazioni popolari da parte di quanti non riescono a trovare una sistemazione dignitosa e fanno domanda al Comune per entrare in graduatoria. Una lista sempre più lunga dopo anni di crisi legata alla pandemia da covid ancora ben lungi dal terminare.

Prima le difficoltà di alcune aziende incaricate dei lavori poi i rallentamenti o addirittura gli stop causati dal covid-19, fatto sta che sia a Marzocca che al Cesano si è assistito a un prolungamento dei tempi di anni. Dovevano essere pronte inizialmente per la fine della precedente amministrazione comunale. Le risorse abitative verranno liberate invece nel 2022: al Cesano l’intervento più importante con oltre 40 alloggi.

Nel frattempo continua il discorso per il palazzo da 22 appartamenti alle Saline, oggetto di proteste da parte degli abitanti che si considerano già in troppi nel popoloso quartiere nato a partire dalla fine degli anni ’60. L’amministrazione sta caldeggiando per spostare il progetto in un altro quartiere di Senigallia ma in ballo c’è un finanziamento da 3 milioni di euro che rischia di non lasciare ampi margini di manovra. L’Erap si è però reso disponibile a un tentativo verso la Regione, a patto di non perdere gli importanti contributi.