SENIGALLIA – La disponibilità al dialogo su idee e programmi da un lato, la chiusura al Pd dall’altro, perché il tempo del confronto è ormai concluso. Così si potrebbe riassumere il brevissimo scambio tra il candidato del centrosinistra Fabrizio Volpini e l’ex assessore Pd, ora candidato sindaco con Amo Senigallia, Gennaro Campanile.
In ballo non c’erano ufficialmente accordi né su incarichi né su poltrone, ma solo una disponibilità al dialogo ventilata dal medico senigalliese, che considera la fuoriuscita dal Pd da parte di Campanile frutto di movimenti nazionali e logiche sovra regionali. Disponibilità a cui però l’ex collega di giunta, durante il primo mandato di Mangialardi, ha risposto picche. Il momento del confronto si è chiuso, secondo lui, tempo fa quando erano in fase iniziale i primi dibattiti sulle primarie interne al partito democratico.
Di fatto quindi lo scambio di battute si è concluso con un nulla di nuovo: questo a meno di ripensamenti dell’ultimo minuto o di novità a livello nazionale che potrebbero rimescolare le carte. E in caso di ballottaggio? Il sostegno di Campanile a Volpini non sarebbe dunque scontato. Nemmeno di fronte alla possibilità che un centrosinistra il più compatto possibile si trovi a fronteggiare il centrodestra unito, ancora tra l’altro alla ricerca di un nome che accontenti tutti, movimenti, partiti e liste civiche. Lo stesso Campanile aveva già tempo fa avuto più di un contatto con i tre perni dell’opposizione.