SENIGALLIA – Botta e risposta tra il comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia e l’Asur – Area vasta 2. Focus è lo stop agli esami diagnostici con la tac presso il nosocomio della spiaggia di velluto. Una scelta definita «vergognosa» dal comitato che negli anni si è occupato sempre della sanità locale; una mossa forzata, rende noto l’ente sanitario, perché il macchinario è guasto.
A scatenare la polemica è la comunicazione della direzione sanitaria senigalliese arrivata ai vari reparti nella giornata di martedì 10 agosto: una comunicazione scarna, in cui si diceva solo che non possono essere prenotati esami con la tac perché sospesi fino a data da destinarsi.
Annuncio arrivato fino alle orecchie del comitato Ccdos che ha definito la scelta «vergognosa». Secondo i componenti del gruppo nato nel 2017 proprio per la questione tac, la sospensione degli esami sarebbe dipesa dalla «mancanza di personale» e dalla «carenza cronica di risorse» che da tempo portano gli operatori a lasciare l’ospedale di Senigallia in cerca di assunzioni a tempo indeterminato o a non vedersi rinnovato il contratto.
Di tutta risposta, l’area vasta 2 dell’Asur ha reso noto che, «a seguito di un guasto tecnico della TAC ubicata presso la diagnostica per immagini dell’ospedale, il personale del servizio e l’area ingegneria clinica si sono già attivati per richiedere il pronto intervento della ditta addetta alla manutenzione».
Nel frattempo «i pazienti, prenotati e degenti nei reparti, sono stati informati del disguido e saranno ricontattati non appena ripristinata l’apparecchiatura. Per i pazienti interni urgenti la prestazione sarà eseguita grazie alla collaborazione degli ospedali limitrofi». Secondo la direzione di area vasta 2, «ogni altra interpretazione è dunque del tutto infondata».