SENIGALLIA – Un partito nuovo, appena 800 voti nel senigalliese e 21mila nelle Marche alle ultime elezioni europee, ma in crescita, che deve farsi ancora conoscere. Così +Europa riparte. E lo fa con l’intenzione di presentarsi alle votazioni comunali del 2020 per appoggiare la prossima coalizione di centrosinistra.
Dopo l’incontro del 19 luglio tenutosi ad Ancona con Benedetto Della Vedova, segretario nazionale del movimento fondato da Emma Bonino, un nuovo slancio ha pervaso gli animi degli attivisti senigalliesi. Alle ultime elezioni europee, nelle Marche +Europa ha raccolto 21.430 voti pari al 3,1%, dato superiore alla media della circoscrizione del Centro Italia e in linea con quello nazionale. A Senigallia si è raggiunto il risultato superiore del 3,73%.
«Abbiamo la necessità e l’obbligo politico – si legge in una nota stampa – di dare rappresentanza agli 800 elettori senigalliesi che alle recenti elezioni Europee ci hanno votato. Per questo motivo, siamo pronti fin da adesso ad assumerci la responsabilità (prima fra tutte, la raccolta delle firme necessarie per la presentazione della lista) di affermare che saremo presenti alle prossime elezioni comunali e crediamo che la nostra proposta europeista, liberalsocialista e ambientalista abbia la sua giusta collocazione nella coalizione di centro sinistra».
Dunque da +Europa (INFO: piueuropa.senigallia@gmail.com) arriva quel primo passo verso una coalizione che, in appoggio all’ex sindaco Luana Angeloni prima e a Maurizio Mangialardi poi, ha permesso al Partito Democratico e al centrosinistra di governare la città indisturbato per venti anni. Coalizione di cui però si dovranno conoscere ancora tutte le forze che la sosterranno e soprattutto il candidato o gli eventuali candidati (da determinare semmai con le primarie). Tra questi nomi però non comparirà quello di Maurizio Memè, attuale vicesindaco: proprio mercoledì 24 luglio, in una conferenza stampa, ha precisato che la sua esperienza come amministratore si concluderà il prossimo maggio.
Intanto le sedie attorno al tavolo sono sistemate: non resta che aspettare gli altri interlocutori.