SENIGALLIA – Dopo la riunione conoscitiva conclusa con uno strappo e con un accordo già predisposto, gli iscritti a +Europa, scontenti del lavoro svolto finora a Senigallia, scrivono una lettera aperta agli altri simpatizzanti della città e alla segreteria nazionale di Roma sostenendo che sulla spiaggia di velluto vengano utilizzati metodi «inaccettabili».
A scriverla sono quattro iscritti: Marco Scaloni, Gianluigi Mazzufferi, Alessandro Panepucci, Alessio Cinti, i quali lamentano come fin dai primi incontri siano mancati confronto e trasparenza. Da un lato, dicono, c’è Carlo Tortarolo che firmava comunicati stampa a nome di “+Europa Senigallia” e che oggi è stato nominato coordinatore cittadino; dall’altro i quattro iscritti che credono sia «un errore politico presentare il simbolo alle elezioni comunali 2020, un tardivo tentativo di franchising elettorale».
La goccia che fa (di già) traboccare il vaso è del 12 gennaio scorso, quando si svolge una riunione che inizialmente doveva servire per far conoscere i nuovi iscritti a +Europa, alla presenza del coordinatore regionale Mattia Morbidoni e di altri esponenti marchigiani, oltre che di Tortarolo.
All’appuntamento però si presentano anche il candidato sindaco Gennaro Campanile, ex assessore fuoriuscito dal Pd dove non ha trovato spazio per candidarsi, e l’ex consigliere Pd Luca Santarelli, ora passato al gruppo misto, che chiedono il sostegno per le elezioni comunali di maggio. «Tortarolo freme per deliberare di concedergliela. Subito. Tutto questo – denunciano i quattro iscritti a +Europa – senza che molti dei presenti si conoscessero tra loro e prima di un minimo dibattito che facesse elaborare opinioni e posizioni, siano esse di maggioranza o di minoranza. Tutto questo prima di poter decidere, eventualmente, di incontrare anche altri candidati sindaco. Tutto questo persino prima che il gruppo locale “+Europa Senigallia” si fosse formalmente costituito, e che avesse condiviso con tutti i presenti il proprio statuto (peraltro mai visto e nemmeno sentito citare) e avesse eletto un proprio coordinatore» come prevedono il buon senso e le procedure stabilite dal regolamento dei gruppi +Europa.
La riunione finisce lì, ma il giorno successivo Morbidoni e Tortarolo, tramite un comunicato, hanno sostenuto che ci fosse stato ampio dibattito e unanimità nel sostenere Campanile. I quattro iscritti hanno pertanto chiesto agli altri simpatizzanti di prendere le distanze da questi metodi inaccettabili: «Nella stagione politica del #valetutto il rischio è di assuefarsi alle menzogne. Per questo chiediamo un sussulto di dignità alle 6 persone che erano presenti il 12 gennaio e di non sottoscrivere con il proprio nome una decisione che, prima che nel merito, è così sfacciata e insopportabile nel metodo. Se è vero che i fini non giustificano i mezzi, ma “i mezzi prefigurano i fini”, chiediamo a Tatiana Berk, Andrea Cesanelli, Vittoria Contardi, Giacomo Cursi, Nicola Gaddoni e Raffaella Rolla di prendere le distanze dal cosiddetto “gruppo +Europa Senigallia”».