SENIGALLIA – Si avvicina una nuova gestione nel prossimo futuro delle ex colonie sul lungomare Da Vinci ma la notizia suscita già qualche dissapore tra maggioranza e opposizione. Tutto nasce dalla pubblicazione nell’albo pretorio del Comune di Senigallia della manifestazione di interesse da parte dell’Agenzia del demanio – direzione territoriale Marche, sull’immobile denominato “Prog. DSA n. AND0065 Colonia Marina Ex Gil Umberto di Savoia”, stretto tra ferrovia e litorale.
Lo scopo dell’avviso è quello di rendere noto che lo Stato intende valorizzarlo, di concerto con il Comune di Senigallia, e trovare soggetti interessati alla sua gestione per un periodo di 12 mesi, prorogabili. Si otterrebbe un duplice risultato: da un lato si riuscirebbe a garantire un utilizzo dell’immobile, assicurando la “riduzione dei costi e dei rischi derivanti dall’inutilizzo prolungato”; dall’altro si otterrebbe il “costante presidio e la vigilanza del bene, anche per evitare fenomeni di degrado fisico e sociale”. Sul bene vige l’interesse culturale stabilito con provvedimento del Ministero della cultura (allora Mibact) nel 2004, ma aleggia anche l’ipotesi di trasformazione e futuro consolidamento di destinazione urbanistica dell’immobile. Nel frattempo però sono comparsi dei cartelli con il divieto di sosta e avviso che a breve verrà chiuso il cancello di ingresso all’area con conseguente denuncia dei mezzi rinvenuti all’interno, solitamente quelli dei pendolari del mare del Ciarnin, nel tratto antistante le ex colonie.
Che sia tramite concessione diretta o tramite gara tra i vari soggetti interessati che dovessero manifestarsi, il bene è finito al centro di una piccola polemica estiva, un batti e ribatti tra maggioranza e opposizione. I primi a intervenire sono stati i gruppi consiliari di Partito Democratico, Diritti al Futuro, Vola Senigallia e Vivi Senigallia, i quali hanno chiesto lumi sul futuro dell’area accusando l’amministrazione Olivetti di poca trasparenza. «Riteniamo inaccettabile che un pezzo così importante della nostra città venga affidato in concessione senza un coinvolgimento del Consiglio comunale, senza una discussione pubblica, senza l’ascolto dei cittadini. Ascolto tanto sbandierato dalla destra locale che lavora di concerto con il Demanio ma senza il minimo coinvolgimento del Consiglio comunale, esautorato completamente del proprio ruolo. L’ennesima pagina politicamente vergognosa di questa amministrazione».
Non si è fatta attendere la replica della maggioranza. In una nota a firma di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e La Civica, si spiega come la minoranza stia creando disinformazione. «La verità è che il Consiglio Comunale, nel merito della procedura avviata dal Demanio, non ha alcuna competenza né deve dare pareri, quindi non è assolutamente esautorato come erroneamente sostiene l’opposizione della sinistra guidata dal PD. Basterebbe conoscere le funzioni e il ruolo dell’organo Consiglio e della Giunta, nell’ambito di questi affari amministrativi per capirlo. La sinistra tenta in tutti i modi di gettare fango addosso alla maggioranza, facendo credere che il Consiglio Comunale sia stato emarginato. Ma così non è».