Senigallia

Fascismo e antifascismo: la mozione approvata da Senigallia fa ancora discutere

Negare la libertà di parola è essere fascisti, sostiene il consigliere Paradisi. Replica dell'Arvultùra: il fascismo non è un'opinione ma un crimine

fascismo, duce Mussolini
Mussolini e il saluto fascista

SENIGALLIA – «Provo imbarazzo a sedere in un consiglio comunale che, in nome della tolleranza, vorrebbe negare il diritto di parola agli avversari politici. In nome dell’anti-fascismo, pratica il “fascismo” inteso quale negazione della libertà altrui. Che, in nome della libertà, vuole sopprimere la libertà altrui».

Così interviene Roberto Paradisi, consigliere comunale di Unione Civica, sulla mozione approvata dal consiglio comunale di Senigallia con lo scopo di riaffermare i valori della Costituzione Repubblicana contro ogni manifestazione e movimento di ispirazione nazista e fascista ed ogni forma di discriminazione personale e sociale. Un atto approvato con i soli voti della maggioranza e con quello di Riccardo Mandolini (Movimento 5 Stelle) a cui lo stesso Paradisi e il compagno di lista Luigi Rebecchini hanno votato contro. Voto contrario perché, secondo Unione Civica, con l’idea di non far parlare chi professa idee antidemocratiche, si praticherebbe lo stesso comportamento antidemocratico e non quanto sancito dalla Costituzione in difesa della libertà di parola e dello stesso antifascismo.

Proprio sul voto contrario dei due consiglieri – in particolare di Rebecchini, ex esponente di Rifondazione Comunista – era intervenuto il presidente della sezione Anpi di Senigallia Leonardo Giacomini. «Non si può restare indifferenti né astenersi di fronte alla pretesa di avere campo libero, avanzata da forze che si richiamano a pagine talmente dolorose, buie e antidemocratiche della storia del nostro Paese».

Roberto Paradisi
Roberto Paradisi

A lui ha risposto Paradisi affermando che prova «disagio nel leggere di una fatwa di stampo islamico pronunciata dal presidente dell’Anpi, novello imam senigalliese, nei confronti miei ma soprattutto di Luigi Rebecchini, galantuomo e persona d’onore che, con il suo voto, non solo ha sfidato il pensiero unico progressista, ma ha anche ribadito il suo “no” ad ogni forma di autoritarismo anti-democratico. Perché voler negare le piazze e le sale a chi si ispira o si richiama a ideologie non gradite (al netto ovviamente di ogni diversa posizione personale) è foga anti-democratica».

All’approvazione della mozione che, di fatto, rende impossibile concedere spazi pubblici cittadini alle organizzazione neofasciste plaude invece il centro sociale Arvultùra di Senigallia.

fascismo
fascismo

«Riteniamo si tratti di un fatto importante, frutto della mobilitazione antifascista che si è dispiegata nel nostro territorio in questi mesi. Oggi rendere i nostri territori immuni dall’odio fascista è una delle priorità irrinunciabili. A chi anche giovedì sera (14 dicembre, Ndr), vedi i consiglieri Paradisi e Rebecchini, sciaguratamente sostiene come non si possa impedire ad ognuno di esprimere le proprie idee, ricordiamo come il fascismo non sia un’opinione, una corrente di pensiero, ma un crimine, che in particolare in Italia ha mietuto morte e tragedie, a partire dal ventennio mussoliniano, per proseguire con lo stragismo, coperto da apparati dello Stato, negli anni settanta, fino al recente rigurgito che cerca di sfruttare la rabbia e il disorientamento provocato dalla grave crisi sociale, per mettere gli uni contro gli altri, come se il nemico fosse l’immigrato, il “diverso”, e non un sistema economico criminale che impoverisce le persone e semina precarietà e ingiustizia».