SENIGALLIA – Appello del sindaco Maurizio Mangialardi alla responsabilità di tutti per il rigoroso rispetto della distanza interpersonale in questa nuova fase nella gestione dell’epidemia coronavirus. Il primo cittadino della spiaggia di velluto ha voluto ricordare infatti che l’emergenza non è affatto conclusa e che la riapertura di spiaggia, parchi e giardini pubblici, nei quali comunque non si possono fare attività ludiche né di gruppo, proprio da oggi, lunedì 4 maggio, non deve fare allentare la presa sul possibile contagio da covid-19.
Per «uscire quanto prima da questa crisi epidemiologica e ritornare alla normalità, al di là della rigorosa osservanza delle disposizioni nazionali e regionali, dipende anzitutto dai nostri quotidiani comportamenti sociali – ha spiegato Mangialardi ai senigalliesi -. Purtroppo i dati ci dicono che ancora oggi circa il 2% della popolazione è contagiata dal virus e che per Senigallia significa ancora mille persone circa malate. Dunque, dovremo ancora convivere per altro tempo con la malattia. C’è però bisogno di provare a ripartire, seppur sempre tenendo a mente le principali regole anti contagio, dal distanziamento sociale alla cura dell’igiene personale, fino all’utilizzo delle mascherine nei modi e nelle situazioni previste, e sempre ricordando che ogni attività va svolta individualmente».
L’eventualità che comportamenti troppo permissivi e non curanti del distanziamento o dell’igiene possano mettere a repentaglio la salute collettiva non è poi un’idea così improbabile, tanto che le istituzioni sono attente a monitorare tutti i fenomeni per poter decidere se allentare ancora le misure di restrizione oppure se tornare alla fase uno dell’emergenza coronavirus.
«L’avvio della fase due sarà un test fondamentale – afferma Mangialardi -. È chiaro, infatti, che i controlli continueranno come avvenuto fino a oggi, ma non serviranno solo a punire chi irresponsabilmente metterà a rischio la salute altrui, ma anche a valutare l’opportunità di mantenere e allargare le occasioni di socialità o, di fronte a un’eventuale recrudescenza del covid-19, ritornare alle condizioni della fase uno».
A fare la differenza, conclude il sindaco di Senigallia, «saranno la responsabilità e il rispetto di ciascuno di noi nei confronti degli altri». Un invito a mostrare quel senso di comunità che, come sei anni fa, in occasione del ripristino dopo l’alluvione del 3 maggio 2014, ha permesso di far “risorgere” la città.