SENIGALLIA – È nativo di Ostra Vetere, risiede a Senigallia, è docente al conservatorio Rossini di Pesaro, città in cui ricopre anche l’incarico di direttore artistico dell’Ente Concerti. Ma soprattutto è un concertista internazionale che, prima di partire per il Teatro dell’Opera del Cairo e per San Pietroburgo, verrà insignito del premio “Marchigiano dell’Anno” nella sezione Premio “Beniamino Gigli”.
Parliamo di Federico Mondelci, da oltre trent’anni uno dei più apprezzati interpreti della scena internazionale, che Senigallia conosce bene non solo per fregiarsi di averlo come concittadino, ma anche perché direttore artistico e promotore di ben venticinque stagioni concertistiche alla Rotonda a Mare e al teatro La Fenice.
Il premio Marchigiano dell’Anno è un riconoscimento che viene conferito a personalità che si distinguono nei vari campi, dalla scienza all’arte, dalla politica all’imprenditoria e allo sport. «È un premio che vanta un’importante storia – spiega Mondelci – e per questo ne sono onorato».
Cosa significa ricevere il premio Marchigiano dell’Anno per lei che ha ricevuto tanti riconoscimenti anche internazionali?
«Significa avere un importante riconoscimento per l’attività musicale che svolgo in quanto marchigiano in Italia e nel mondo. Tra i più importanti paesi esteri ci sono la Russia e gli Stati Uniti, oltre che ovviamente in tutta Europa. Ma non è solo una questione di gratificazione e visibilità personale: è anche un’occasione per accendere i riflettori su una dimensione artistica come quella musicale, che spesso in Italia viene riconosciuta in termini culturali ma poi non sostenuta. Ecco mi auguro che premi come questo possano sempre più sensibilizzare sul valore e sul ruolo dell’arte in questo paese».
Come riesce a rendere orgogliose le Marche?
«Cerco di dare il massimo per questa regione e quindi di rendere le Marche orgogliose della mia attività, non solo impegnandomi in primo piano come musicista; anche come docente al conservatorio Rossini di Pesaro e come direttore artistico dell’Ente Concerti di Pesaro e organizzando varie iniziative e manifestazioni che hanno avuto eco internazionale. Come il X festival mondiale del sassofono tenutosi a Pesaro negli anni ’90, a cui hanno partecipato musicisti da oltre 20 paesi; o lo stage internazionale di sassofono che ho organizzato a Fermo per 15 anni».
Un premio che riempie di orgoglio anche come soddisfazione personale e familiare, tanto che «per primo l’ho comunicato alla mia compagna Antonella Cecere e solo dopo ai miei amici e colleghi».