Senigallia

Femminicidio Spoleto: oggi interrogatorio di garanzia. Il fratello di Laura in tv: «Era troppo geloso, voleva lasciarlo»

Romita, che risulta residente a Marzocca di Senigallia, ha buttato dal ponte delle Torri il cellulare, gli inquirenti lo stanno cercando. Intanto il fratello della vittima si sfoga in tv

SENIGALLIA – Si svolgerà questa mattina 29 marzo l’interrogatorio di garanzia di Nicola Gianluca Romita, il 47enne milanese in stato di fermo al carcere di Spoleto per l’omicidio volontario della moglie, Laura Papadia 36 anni. Tanti gli interrogativi che gli inquirenti dovranno sciogliere nel corso dell’interrogatorio, in attesa dell’autopsia che però non è stata ancora fissata. Perché la versione resa mercoledì di un rapporto di coppia logorato dai tanti litigi, non convince gli inquirenti.

Secondo una prima ricostruzione del brutale femminicidio che ha sconvolto Spoleto e l’Italia intera, Nicola e Laura avrebbero iniziato a litigare nella notte tra martedì e mercoledì. Non è chiaro se ancora per il desiderio di maternità che Laura aveva e a cui non voleva rinunciare, nonostante il marito lo osteggiasse poiché aveva già due figli da precedenti relazioni. La lite – anche con una colluttazione – sarebbe andata avanti per alcune ore, sebbene i vicini non abbiano udito né grida né rumori provenire dall’appartamento al quarto piano del palazzo antico al centro di Spoleto. Al culmine della lite, l’uomo ha afferrato per il collo la moglie fino a strangolarla. Poi avrebbe fatto alcune telefonate: una alla ex moglie, che vive in Sardegna. «Ho ucciso Laura». E lei ha avvisato il 112. L’allarme dalla Sardegna si è spostato nelle Marche con i Carabinieri che hanno fatto irruzione nell’abitazione di Marzocca di Senigallia dove l’uomo risulta residente. Non c’era, ma gli inquirenti hanno ricostruito che usasse quella casa come “rifugio” quando le liti erano troppo pesanti in casa. Poi l’uomo, dal Ponte delle Torri di Spoleto, ha chiamato il 112 minacciando che voleva suicidarsi per aver ammazzato sua moglie. I poliziotti lo hanno bloccato sul ponte, da cui potrebbe aver buttato giù solo il cellulare, dispositivo di forte interesse investigativo tanto che ieri i poliziotti e i vigili del fuoco lo hanno cercato per oltre quattro ore nella vegetazione in fondo al Ponte.

La fiaccolata

Oggi Spoleto si ferma per una fiaccolata in ricordo di Laura, che partirà dal centro alle 18,30. Parteciperà anche il padre, che dalla Sicilia ha raggiunto l’Umbria dopo aver appreso della tragedia.


Lo sfogo in tv

Il fratello di Laura, Alex, intervistato a “La Vita in Diretta” di Rai1 chiede giustizia tra le lacrime. «Era troppo possessivo, troppo geloso, era ossessionato da mia sorella. Questo non è amore…». «Laura era speciale, troppo in gamba una persona troppo altruista – e ancora – a febbraio mi aveva detto che non voleva più stare con lui e io le ho detto lascialo, mollalo, vieni qua da me, stiamo assieme. Poi lei mi ha detto no, forse stiamo riprendendola… Voglio vedere quest’animale, questa bestia, non ci sono parole per quello che ha fatto, come fai a uccidere una persona che ti ha dato il cuore? Voglio giustizia!… Pure persone che lavoravano con Laura hanno capito tutto perché l’ha allontanata dai suoi amici, l’ha allontanata da tutti». Nel corso di una recente videochiamata «questo animale mi ha detto “io cambierò, voglio avere un figlio con lei”. Prima non voleva un figlio e poi ha fatto questo. Mia sorella voleva un figlio e lui no, lui l’ha fatto apposta, era premeditato».