SENIGALLIA – Conclusi i lavori sul fiume Misa realizzati da un’associazione temporanea di scopo composta dalla nota Confluenze, dalla cooperativa Undicesimaora e dalle aziende Turchi e Guidi. Mercoledì 3 febbraio è avvenuto il collaudo con il sopralluogo sul posto del dirigente del genio civile della Regione Marche, Stefano Stefoni, e del direttore dei lavori Raffaela Serresi per valutare i risultati ottenuti.
Il progetto è nato all’interno del percorso del “Contratto di fiume”: la manutenzione ordinaria è stata vista come una delle priorità per evitare danni ed esondazioni e i risultati sono stati giudicati dai tecnici regionali come “eccellenti”.
Qualche numero. L’intervento di manutenzione e pulizia riguardava entrambe le sponde di un tratto di alveo fluviale tra le frazioni di Vallone e Borgo Passera, per circa 1800 metri di lunghezza; 35 i giorni di cantiere effettivo anziché i 45 previsti; 240 i quintali di ramaglie asportate e conferite per trasformarle in cippato; 500 quintali di legna da ardere sono stati portati via dagli operai del cantiere mentre 60 quintali di canne sono state destinate al compostaggio.
Rimossi inoltre 20 quintali di rifiuti indifferenziati, incivilmente abbandonati lungo le sponde del Misa, segnalati al Comune che provvederà al loro smaltimento.
«Gli aspetti più importanti per noi – spiega Luciano Montesi, presidente dell’associazione Confluenze che ha seguito passo passo il cantiere – sono stati la salvaguardia massima della qualità ambientale nel lavoro, il rispetto della biodiversità e il tentativo di mantenere cespugli, alberi ad alto fusto e specie autoctone nel pieno rispetto dell’ambiente del lungofiume».
L’associazione temporanea di scopo era anche però un esperimento di attivismo sociale, dai risvolti decisamente concreti non solo per quanto riguarda sia la prevenzione del rischio idraulico, ma anche la solidarietà, grazie all’inserimento lavorativo di soggetti che altrimenti non avrebbero una benché minima occupazione né un modo per sostenersi dignitosamente.
«Dal punto di vista sociale e umano – continua Montesi – ci teniamo molto a ricordare che abbiamo dato lavoro a un grande numero di disoccupati. Di questo andiamo fieri». Nel cantiere hanno lavorato molti operai, tutti soggetti del territorio: Confluenze ha assunto 9 dipendenti, le ditte agricole 3 persone e la cooperativa Undicesimaora altre 2 disoccupati che hanno riconquistato la loro dignità grazie a un inserimento lavorativo. Insieme a loro hanno collaborato 6 volontari dell’associazione Confluenze.
Un progetto che potrebbe fungere da «apripista per un cambiamento nella gestione della manutenzione del fiume. Attraverso un approccio diverso, che parte dal basso, da chi conosce e rispetta il fiume, e grazie al coinvolgimento di soggetti del territorio, si possono mettere in campo iniziative di manutenzione rispettose dell’ambiente e in grado di salvaguardare il fiume e il suo habitat, garantendo in parallelo la sicurezza idraulica. L’importante per il futuro – conclude Montesi – sarà dare continuità a questo tipo di interventi».
Intanto è ufficiale l’invito alla cittadinanza che domenica 28 febbraio potrà fare visita al cantiere nel pieno rispetto delle norme anti covid e apprezzare il risultato dell’intervento. Ancora da concordare con le autorità competenti ulteriori iniziative di visita all’area fluviale interessata dai lavori.