SENIGALLIA – «Un’altra gestione del territorio è possibile, urgente e imprescindibile». Sono le parole dei rappresentanti locali di “Potere al popolo” che hanno organizzato per venerdì 30 novembre, alle ore 21 al circolo Arci di Borgo Molino in via G. Vico, un incontro con dibattito pubblico dal titolo “Il Bacino del Misa: incapacità, disinteresse, incompetenza, interessi privati, affari”.
L’alluvione del 3 maggio 2014 causò tre vittime e 180 milioni di euro di danni; l’economia di una parte del territorio venne azzerata ma soprattutto, riporta “Potere al Popolo Senigallia”, «la popolazione espropriata dalle decisioni. Il fiume Misa come un soggetto politico ha messo sotto accusa i poteri di governo del territorio, l’apparato pubblico, la classe dirigente».
Ed è proprio sulle responsabilità politiche recenti e passate che si concentrerà il dibattito di stasera: da un lato l’incapacità di comprendere la complessità e le urgenze del territorio per mantenerlo e renderlo sicuro, dall’altro l’espansione edilizia, le speculazioni, l’agricoltura industriale che hanno minato il poco fatto per decenni.
«Noi di Potere al popolo pensiamo che un’altra gestione del territorio sia possibile, urgente e imprescindibile: vogliamo il coinvolgimento e la condivisione delle popolazioni interessate alla progettualità del territorio, vogliamo che l’interesse pubblico prevalga su quello privato, la trasparenza sul piano economico e sulle assegnazioni di incarichi e appalti ed eventuale referendum di approvazione sui progetti definitivi».
Durante la serata interverranno Paolo Turchi del Comitato area di compensazione idrica di Brugnetto sul trentennale progetto delle vasche di espansione di Brugnetto; Roberto Mancini, ex consigliere comunale, che relazionerà della commissione consiliare del Comune di Senigallia sull’alluvione, di cui è stato presidente; Marco Bellagamba del coordinamento dei comitati alluvione maggio 2014 sulla mitigazione del rischio idrogeologico e sul risarcimento dei danni; infine il consigliere comunale Giorgio Sartini sulle attività istituzionali a seguito dell’alluvione, con un particolare focus sulle ipotesi di interventi alternativi sulla gestione del bacino del Misa.