Senigallia

“Le foibe sono piene di bugie fasciste”, striscione rivolto al presidente del consiglio comunale di Senigallia

Un chiaro messaggio rivolto a Massimo Bello e ai componenti locali di Fratelli d’Italia in merito alla polemica innescata alcuni giorni fa con l’Anpi per via delle iniziative sul Giorno del ricordo

Lo striscione sulle foibe appeso davanti la presidenza del consiglio comunale di Senigallia
Lo striscione sulle foibe appeso davanti la presidenza del consiglio comunale di Senigallia

SENIGALLIA – “Le foibe sono piene di bugie fasciste”. Questo recita lo striscione appeso davanti la presidenza del Consiglio comunale nella notte tra mercoledì e giovedì 10 febbraio. Un chiaro messaggio rivolto a Massimo Bello e ai componenti locali di Fratelli d’Italia in merito alla polemica innescata alcuni giorni fa con l’Anpi per via delle iniziative sul Giorno del ricordo, che cade proprio oggi. Un promemoria per ricordare che non tutti sono disposti ad accogliere le teorie revisioniste sulla tragedia delle foibe.

La vicenda è iniziata quando la sezione senigalliese dell’Anpi, dedicata a Luigi Olivi e Giulia Giuliani, ha organizzato e promosso tre appuntamenti che accendono i riflettori sul 10 febbraio, la ricorrenza istituita con L.92/2004 per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». Ospiti e relatori dei tre incontri erano Federico Tenca Montini il 5 febbraio, Piero Purich oggi 10 febbraio in diretta streaming sulla pagina Facebook di ANPI Senigallia (Facebook.com/anpisezionesenigallia) ed Eric Gobetti il 13 marzo.

La notizia è stata criticata subito da Fratelli d’Italia che ha parlato di «autori controversi», riferendosi agli ospiti chiamati dall’Anpi e di tentativo «di proporre tesi che sviliscono la questione. Tesi inaccurate e superate da un punto di vista storico, spesso motivate dalla sola tendenziosità ideologica. Tesi che se non sono apertamente negazioniste, sono comunque giustificazioniste e revisioniste». 

«Non tutti sono disposti a bersi le bugie revisioniste sulla tragedia delle foibe. Nessuna pacificazione sulla memoria: l’Italia è antifascista» commentano le antifasciste e gli antifascisti di Senigallia. Dagli attivisti viene ricordato il tentativo della destra, in atto da tempo, di strumentalizzare le vicende delle foibe per far dimenticare che l’azione dei partigiani jugoslavi non fu altro che la reazione all’invasione iniziata nel 1941 da parte delle forze tedesche e dell’Asse con Roma.

Le foibe sono cavità carsiche, profonde anche 150 metri, che i corsi d’acqua scavarono nel tempo. Vi vennero gettate a partire dal settembre ‘43 migliaia di persone, sia militari che civili italiani, a opera delle forze armate di Tito. Spesso vennero torturati, altre volte vennero fatti cadere vivi nelle foibe legati l’uno all’altro, altre volte fucilati e nascosti sotto terra. Una repressione (con il conseguente esodo delle popolazioni istriane, fiumane e dalmate nel secondo dopoguerra) che per anni venne taciuta, se non volutamente dimenticata: vicenda su cui c’è ampio dibattito perché, oltre a vedere come responsabili i partigiani slavi, si vide la connivenza dei partigiani italiani, una sorta di risposta alle terribili azioni fasciste. Si ricordi su tutte la circolare 3C del generale Roatta con cui si intimava alle truppe italiane di non reagire agli slavi con la formula “dente per dente” ma con la più dura “testa per dente!”. Nasce da qui dunque lo striscione, per non dimenticare quali furono le cause di una vicenda complessa sul confine orientale italiano che la storia sta riscoprendo proprio grazie all’attività di ricerca di storici che per questo sono stati criticati come faziosi e ideologici.

Da Fratelli d’Italia è intervenuto Emanuele Prisco, commissario regionale Fdi delle Marche che ha parlato di «vergognoso striscione negazionista delle Foibe affisso sulla porta di Massimo Bello, presidente del consiglio ed esponente di Fratelli d’Italia, a cui va la vicinanza di tutto il partito. Ormai è evidente che siamo di fronte a un clima inaccettabile, con ripetuti attacchi all’unico partito di opposizione che in questo caso si spinge anche alle istituzioni, in una giornata che dovrebbe unire la nazione nel ricordo della tragedia delle foibe e dell’esodo dei nostri connazionali del confine orientale, come per altro previsto dalla legge 30 marzo 2004 n° 92. Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine per assicurarli alla giustizia e che in tutta Italia prevalga la memoria nazionale condivisa su chi alimenta odio politico, negazione della storia e delle libertà fondamentali».