SENIGALLIA – La critica situazione della fondazione Città di Senigallia è stata portata all’attenzione di Regione Marche e Comune, ma soprattutto della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica. A darne notizia è il presidente del consiglio comunale, Massimo Bello, che ha annunciato di aver informato della relazione del commissario straordinario Corrado Canafoglia sia i consiglieri comunali, sindaco e assessori, sia gli enti sovraordinati compresi gli organismi di controllo.
Si allarga a macchia d’olio la notizia dunque della sentenza della Cassazione per la vertenza Autostrade. Con l’ordinanza n. 10649, la corte suprema – 1^ sezione civile ha chiuso la questione relativa al maxi rimborso ottenuto dalla fondazione senigalliese per l’esproprio di terreni per la realizzazione della terza corsia autostradale, definendo che gran parte dei soldi – circa 14,5 milioni di euro – debbano essere restituiti ad Autostrade per l’Italia. «Da una prima lettura dell’ordinanza della Cassazione e della relazione del commissario straordinario della fondazione – dice Bello – i dati sono preoccupanti. Occorre, quindi, una particolare attenzione e una riflessione ampia su ciò che è stato il periodo pre-commissariale della gestione della fondazione, ma soprattutto capire dai fatti e dagli atti a nostra disposizione l’evolversi delle vicende, che interessano questo ente, punto di riferimento importante della nostra comunità». La questione verrà approfondita in sede di conferenza di capigruppo, a Senigallia, con l’audizione di Canafoglia mercoledì 10 maggio, alle ore 15,30.
Nel frattempo anche il Partito Democratico di Senigallia è intervenuto. «Alla luce della sentenza della corte di cassazione sul ricorso di Asur e fondazione Città di Senigallia contro società Autostrade è evidente quanto sia urgente passare dalla gestione commissariale dell’ente alla gestione attraverso un consiglio di amministrazione nominato dal consiglio comunale, come d’altronde previsto dal suo statuto. Non è più possibile, di fronte alla stringente necessità di affrontare le conseguenze della sentenza, continuare ad affidare la gestione a un commissario, ad un uomo solo al comando nominato dalla Regione Marche. E’ indispensabile la gestione da parte di un consiglio di amministrazione che sia formato da figure di alto profilo, esperte e preparate nella gestione di quel tipo di struttura sia dal punto di vista finanziario che sanitario».
La nomina di un Cda è stata più volte sollecitata dalla minoranza di centrosinistra che torna a ribadirne l’importanza: «Il consiglio di amministrazione della fondazione viene eletto dal consiglio comunale – spiega il segretario comunale Pd Massimo Barocci – riflette la sua composizione in termini di maggioranza e opposizione. Proprio la molteplicità di punti di vista presente nel CdA rappresenta una garanzia per il suo funzionamento; ogni suo componente, che rappresenti la maggioranza o l’opposizione, può sempre esprimere il proprio dissenso nei confronti di provvedimenti presi dal presidente, sollevare eccezioni. Ci chiediamo dove fossero i capigruppo consiliari di opposizione quando venivano svolte le audizioni e gli stessi problemi di oggi venivano sollevati già dall’allora CdA. L’elezione del consiglio di amministrazione della fondazione da parte del consiglio comunale rappresenta un ulteriore livello di garanzia a tutela della qualità dell’operato della fondazione». Dal Pd senigalliese concludono: «E’ un ente che deve rimanere al servizio, pubblico, della città».