SENIGALLIA – Alla fondazione Città di Senigallia serve un nuovo cda e subito. Lo chiede con forza l’opposizione consiliare che, nell’ultimo intervento a firma Partito Democratico, Diritti al Futuro e Vivi Senigallia, stigmatizza l’atteggiamento fin troppo attendista dell’amministrazione comunale. Nulla di fatto ancora, dopo le dimissioni arrivate a fine agosto del cda guidato da Corrado Canafoglia e dopo la promessa di una importante relazione finale sull’operato per rimettere in sesto i conti dell’ente socio assistenziale.
«Dopo più di 40 giorni dalle dimissioni del presidente e del cda uscente della fondazione Città di Senigallia e dopo aver fatto attendere invano l’intero consiglio comunale per una relazione che doveva arrivare il 20 settembre, per poi arrivare il 27 settembre, per poi arrivare non si sa quando – sottolineano i gruppi consiliari del Partito Democratico, Diritti al Futuro e Vivi Senigallia – chiediamo al presidente del consiglio, ai sensi del nostro regolamento, di convocare un consiglio comunale urgente con all’ordine del giorno il rinnovo del cda della fondazione».
Alla base della richiesta c’è il temporeggiare dell’amministrazione comunale che «ha indugiato sin troppo in questi mesi». Questa l’opinione dei componenti dei tre gruppi consiliari. Si registra stavolta l’assenza di Vola Senigallia mentre Amo Senigallia già precedentemente aveva chiesto di convocare il consiglio per un nuovo cda o, in alternativa, di scegliere per il commissariamento dell’ente.
Il tema è stato discusso anche nell’ultimo consiglio comunale del 30 settembre scorso. All’interrogazione dell’esponente dem Rodolfo Piazzai ha risposto il sindaco Massimo Olivetti sottolineando come sia sua volontà attendere la relazione annunciata dal presidente dimissionario Canafoglia prima di fare qualunque passo. «Non so perché sia in ritardo tale relazione, che ho chiesto fosse documentata. Mi auguro che la situazione sia facilmente risolvibile ma non so se lo sarà sostituire cinque consiglieri della fondazione nel momento in cui potremo leggere la relazione. La sensazione è che la situazione sia grave ma non spetta a noi stabilire le responsabilità: noi, come intero consiglio comunale, dovremo ragionare in seguito se nominare un nuovo cda».
Strategia che Pd, Vs e DaF hanno contestato: «A questo punto sembra evidente che l’amministrazione non abbia alcuna intenzione di procedere con il rinnovo del cda. Diversamente, avrebbe già dovuto inserire all’ordine del giorno il rinnovo degli organi da più di un mese. Visto questa colpevole inerzia politica, lo chiediamo noi. È ora di far ripartire la Fondazione con un nuovo consiglio di amministrazione che sappia valutare bene la situazione e affrontare in maniera responsabile, competente e appropriata le importanti questioni che la riguardano. Siamo preoccupati per i lavoratori, in primis: a causa dell’inerzia dell’amministrazione comunale si rischia di tenere senza organi di governo e programmazione una fondazione che rappresenta un patrimonio per l’intera città. Ad oggi, infatti, abbiamo in carica un cda dimissionario che potrebbe muoversi soltanto negli ambiti dell’ordinaria amministrazione, secondo la legge».