SENIGALLIA- Questo è il mio ricordo, quello di un’amica, una donna, una giornalista, una semplice senigalliese. Ho conosciuto Patrizia che ero ancora una bambina, per un motivo o per un altro, ha sempre fatto parte della mia vita, anche in campo professionale, quando ho iniziato ad intraprendere il lavoro di giornalista. Ed è grazie al mio lavoro che ho conosciuto Patrizia anche in un’altra veste, quella di politica, di donna che ricopriva una carica istituzionale, ma lei era sempre Patrizia, la stessa. Una leonessa quando si trattava di difendere la sua famiglia, le donne, la sua città. Più di trent’anni di ricordi mi legano a lei e ne faccio tesoro, in queste ore di dolore, ma non di vuoto, perché lei c’è, con tutto quello che mi ha lasciato.
«Patrizia è una donna che ci mancherà. Ci mancherà per tanti motivi, il primo, perché era una delle poche donne pronte, in qualsiasi momento a tendere la mano a una donna. Sì, perché lei quando c’era, era lì per aiutarti, scrollandosi di dosso l’appartenenza politica. Quando si metteva a disposizione di qualcuno, accantonava il suo ruolo istituzionale, mostrandosi senza filtri, come Patrizia.
Era una vera, al punto che oggi mi resta difficile scindere il suo ruolo di amica, madre, donna, da quello di politica, perché lei credeva in quello che faceva, sempre. Di parole ne aveva una sola e la rispettava ad ogni costo. Era una presenza forte e fissa nella vita di chi la conosceva, verrebbe quasi da dire che siamo tutti un po’ più soli, ma non è così. Patrizia ha dato e lasciato talmente tanto che chi ha avuto la fortuna di conoscerla sentirà per sempre la sua presenza. Quando una persona a noi cara ci lascia, nella mente scorrono tanti ricordi e tra le lacrime trovano spazio anche i sorrisi, gli stessi che lei sapeva strappare inaspettatamente, grazie alla sua vena ironica e pura.
Era una forza e forse, è proprio la sua forza che ci mancherà insieme ai suoi consigli che ci dava fin da piccoli, sempre senza essere invadente. Me la ricordo trent’anni fa, durante le sfide “Grandi e piccoli” a bigliardino al circolo tennis, me la ricordo tra una battuta e l’altra in attesa di una conferenza, di fronte ad una vetrina, in spiaggia, in barca, a cena, ma soprattutto me la ricordo nelle manifestazioni in difesa delle donne, in prima fila, con la nipote Anna seduta nel passeggino. Tanti piccoli pezzi di vita che oggi riassemblo ricordando, insieme a chi ha avuto la fortuna di conoscerla, una persona davvero speciale, una donna che ha lottato, spesso in silenzio e nell’ombra, per difendere, per aiutare, per migliorare, la vita di tanti e soprattutto di tante donne».
Grazie Patty.