Senigallia

Fossi e reticolo minore, Senigallia deve risolvere anche questi “problemi”

L’amministrazione: «Necessario procedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria» dei corsi d’acqua minori. Nodo competenze: anche la Regione e i frontisti dovranno intervenire

Avviata la manutenzione dei fossi e dei corsi d’acqua su tutto il territorio comunale senigalliese
Avviata la manutenzione dei fossi e dei corsi d’acqua su tutto il territorio comunale senigalliese

SENIGALLIA – L’attenzione si sposta anche sul reticolo idrografico minore dopo il fiume. Per tanti giorni si è parlato del Misa, del suo stato e del rischio di nuove esondazioni dato lo stato degli argini e la mancata esecuzione delle opere per la sicurezza della città. Ma anche i fossi e il reticolo minore hanno una funzione importante: anche questi possono tracimare creando disagi e allagamenti, seppur solitamente limitati. Per questo l’amministrazione comunale vuole correre ai ripari, mentre dall’opposizione arrivano delle critiche.

Pochi giorni fa, infatti, il consigliere di Amo Senigallia Gennaro Campanile aveva chiosato sul sindaco Olivetti e sull’assessore Campagnolo, ritenendo il primo poco efficace nel farsi ascoltare dalla Regione sulle tematiche del fiume e la seconda poco efficiente nella gestione dei fossi: «Nonostante le segnalazioni, lascia ancora la parte dei fossi di competenza comunale nello stato di abbandono totale, come si può facilmente vedere con il fosso della Giustizia, porta di ingresso alla città per chi viene da nord».

In realtà il 20 dicembre scorso, dal responsabile dell’ufficio “verde pubblico” era stata emanata la determina n° 1520 con cui si predisponevano gli impegni di spesa per i lavori di manutenzione straordinaria di vari fossi di competenza comunale. «Si rendere necessario – si legge – procedere alla manutenzione straordinaria e ordinaria dei fossi di competenza comunale» e a tal proposito sono stati stanziati circa 20mila euro. Il problema è nelle competenze: non tutti i fossi che si vedono sono di competenza comunale oppure non lo sono per l’intero tratto.

Da qui l’urgenza di risolvere la questione con gli enti sovraordinati – la Regione – e con il braccio destro – il Consorzio di bonifica. È quest’ultimo infatti a dover intervenire nei tratti di competenza regionale. Ma tra carteggi e incontri, i tempi dei lavori si allungano prima ancora di iniziare, con preoccupazione della cittadinanza che vede in alcune situazioni delle vere e proprie giungle nel centro abitato. Il Comune, dal canto suo, sta già intervenendo nei tratti di propria competenza e, nel frattempo, spiegano i propri responsabili del verde, sta sollecitando gli altri enti coinvolti a intervenire il prima possibile. Altro tema è quello affine dell’opera dei frontisti, a cui spetta una parte della pulizia dei fossi: anche su quello si dovranno incontrare le parti per definire meglio l’azione di manutenzione.