SENIGALLIA – Decine di volontari della Croce Rossa e di altre associazioni di volontariato e del soccorso hanno presenziato ai funerali di Simone Sartini, il giovane autista di ambulanze e soccorritore deceduto in un terribile incidente lo scorso 28 novembre a Chiaravalle. La chiesa di san Giuseppe Lavoratore, alla Cesanella di Senigallia, non è riuscita a contenere tutti i familiari, amici, conoscenti e colleghi riunitisi per l’addio al 28enne morto sullo svincolo della ss 76 insieme al paziente 81enne, Cosimo Maddalo, le cui esequie verranno celebrate domani, sempre a Senigallia, alla chiesa della Pace.
Entrambi sono rimasti uccisi dal semirimorchio di un tir che viaggiava in direzione opposta, lasciando scampo dall’inferno di lamiere solo a un altro volontario della Cri, Serse Caldarella, 59 anni, ora ricoverato all’ospedale regionale di Torrette ma fuori pericolo e a un automobilista che seguiva l’ambulanza pochi metri dietro. Un disastro che ha suscitato molta emozione nella comunità senigalliese e in quella del volontariato, dove Simone era molto conosciuto per il suo impegno e la sua passione. Divisa e ambulanza: un binomio che significava tutto per lui e per rendergli omaggio i colleghi volontari hanno formato il picchetto d’onore all’ingresso e all’uscita dalla chiesa. Sulla bara una maglietta bianca con le firme dei colleghi.
Occhi rossi e tanta commozione durante la messa officiata dal parroco della frazione Cesanella, don Mario Camborata, che ha pronunciato parole di vicinanza alla famiglia colpita da un così grave e improvviso lutto. «Simone ha reso bella la vita di tante persone ma ora non è scomparso: la sua vita si è trasformata – ha detto – La vita che viene da Dio non finisce», per poi aggiungere che «la vita è il più bel regalo che abbiamo ricevuto e tutti noi abbiamo l’obbligo di non sprecarla. Simone era un esempio per tanti: la sua morte è contro natura. Ai familiari possiamo solo ricordare la parola del Signore, perché sia loro di conforto e di speranza per continuare insieme il cammino della vita».
Presenti, oltre ai volontari Cri e di numerose altre associazioni marchigiane, anche il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti, il vicesindaco Riccardo Pizzi e altri esponenti di giunta e maggioranza consiliare, oltre all’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini.
Al termine della celebrazione eucaristica sono stati letti vari messaggi: a nome dei familiari, la zia ne ha ricordato «la bontà d’animo e il sorriso sempre stampato in faccia». «Ogni persona che ti ha conosciuto si ricorda di te perché bastavano pochi minuti per accorgersi di quanto tu fossi buono – ricorda Edoardo, altro giovane soccorritore della Cri, con la voce tremolante per l’emozione – Eri unico, diverso da chiunque altro perché entravi nella vita degli altri con energia e vitalità». E ancora: «Sei un esempio per tanti giovani – ha affermato Linda del comitato senigalliese Cri – grazie per la passione che ci hai trasmesso».
Dopo aver letto la preghiera del volontario, i colleghi hanno portato in spalla la bara fino al piazzale esterno dove la salma è stata accolta dagli stendardi dei vari comitati Cri e delle associazioni, mentre le ambulanze spiegavano le loro sirene. Un canto per l’ultimo viaggio di Simone, allietato dai palloncini bianchi e da un lungo applauso delle centinaia di persone che gli hanno voluto bene.