SEINGALLIA- Il comico romagnolo si racconta e diverte il pubblico della Fenice. Sul palco una panchina, un pouf e alle sue spalle, l’immagine di un binario al crepuscolo: una scenografia semplice accompagna uno spettacolo tutto da ridere, ma con un finale a sorpresa. Camicia blù e jeans scuri, Giuseppe Giacobazzi racconta ai nipoti quella che è stata la sua vita e lo fa a modo suo, senza risparmiarsi, ma soprattutto facendo ridere per tutta la durata dello spettacolo il pubblico in sala che apprezza e applaude. «Ho 54 anni e sono un genitore anziano, per questo ho deciso di raccontarmi ai miei nipoti in un video, che in questo momento stiamo registrando, come facciamo per ogni data» – ha dichiarato il comico –
Due ore e venti di spettacolo in cui si trattano, in modo ironico e divertente, tutti i temi: dalla politica, alla natura, passando per l’alimentazione, la salute, ma a farla da padrona è ancora una volta la sua vita, le feste in casa, i pomeriggi al cinema. Giacobazzi non ha paura di mettersi a nudo, raccontando le figuracce che gli è capitato di fare, ma anche i due di picche e le tante porte chiuse in faccia. C’è spazio anche per un momento di commozione, quando racconta ai nipoti le sue passioni tra cui la musica: si siede e con la chitarra intona Father and Sons di Cat Stevens, la canzone che cantava per fare addormentare sua figlia Arianna. E sorprende ancora una volta dimostrando di essere oltre ad un grande comico, un bravo cantante.
Il finale dello spettacolo è quello che non ti aspetti, dove il comico si lascia andare e per un attimo sembra dimenticarsi di non essere solo: «Mi piacerebbe che fossi coraggioso, perché per dire ti amo ad una persona ci vuole coraggio – spiega rivolgendosi al nipote – Mi piacerebbe che diffidassi da chi ti dà consigli, perché nessuno può dirti come vivere la tua vita, al massimo uno può parlarti della sua. Io sarò il nonno che come tutti, ha la patente per viziare i nipoti, vorrei che tu fossi felice, sempre. E per qualsiasi cosa… “Io ci sarò“». E poi scompare, tra gli applausi, dentro una nuvola di fumo bianca.