Senigallia

Gli Amici Fragili di Buffa conquistano il Teatro La Fenice di Senigallia: applausi a scena aperta per Riva e De André

Grande successo per lo spettacolo che racconta l'incontro tra uno dei più grandi poeti e musicisti italiani e un bomber leggendario

“Rivadeandrè. Amici fragili”
“Rivadeandrè. Amici fragili”

SENIGALLIA – Prendete uno dei più grandi poeti e musicisti italiani e un bomber leggendario capace di trascendere il suo essere giocatore tanto da diventare icona immortale di un popolo; a questo punto metteteli insieme, uno davanti all’altro su di un tavolo e fate raccontare questo incontro ad un narratore della caratura di Federico Buffa. Facile immaginare che il risultato di questo mix sia un qualcosa di bellissimo e affascinante.

“Rivadeandrè. Amici fragili” punta il dito verso un momento preciso della storia: è il 14 settembre del 1969, dopo una partita a Genova di un Cagliari che proprio quell’anno avrebbe vinto l’unico, storico scudetto. Gigi Riva va a trovare Fabrizio De André nella sua casa di Genova. Sembra un incontro tra due mondi lontanissimi dove il tempo si dilata e dove gli apparenti silenzi parlano molto più di tante parole e diventano ponti gettati tra universi distanti e simili.

Due vite epiche che condividono l’amore per la Sardegna ed il suo popolo, per il mare, per il calcio. I silenzi, intervallati da whiskey e sigarette, lasciano il posto a poche domande, nessuna di circostanza; due animali rari che si annusano e si capiscono. E dove le parole non arrivano ecco un gesto che racchiude la volontà di dare all’altro qualcosa di prezioso: Fabrizio regala a Gigi la sua chitarra, Gigi regala a Fabrizio la sua maglia numero 11. I due si salutano, non si vedranno mai più. Forse, proprio per questo, l’incontro diventa teatro.

Scritto da Buffa insieme a Marco Caronna, che firma la regia ed è in scena alle voci, chitarre e percussioni insieme al pianista Alessandro Nidi, lo spettacolo è un quadro in movimento; dove le immagini prendono vita e diventano fantasmi eterei che parlano attraverso Buffa e raccontano i fatti nascosti e perduti tra le pieghe delle pagine della storia; dove un filo invisibile collega non solo i due protagonisti ma anche tutti quei luoghi, quei ricordi e quelle persone che sono entrate, anche per un attimo soltanto, nei binari delle esistenze di Faber e Riva, che restituiscono allo spettatore frammenti preziosi di vita. Oniriche e bellissime anche le scenografie, in cui capeggiano due cabine telefoniche, un tavolo ed un fondo scuro dove appaiono fantasmi, ricordi e messaggi, il tutto incorniciato dalla poesia in musica di De Andrè. Un’alchimia che ha stregato anche il pubblico della Fenice di Senigallia che, a fine spettacolo, ha tributato applausi a profusione in direzione del palco.