Senigallia

Granchio crocifisso al largo di Senigallia, Bolognini (Cnr-Irbim): «Rapido cambiamento degli ecosistemi marini»

Si tratta di una specie originaria delle acque tropicali e subtropicali dell'Oceano Indiano e Pacifico, individuata per la prima volta nel Mediterraneo nel 2004. Per l'Adriatico è la prima volta

Senigallia, la spiaggia del lungomare Marconi
Senigallia, la spiaggia del lungomare Marconi

ANCONA – Dopo il granchio blu americano e quello del mar Rosso, nelle acque del Mar Adriatico, davanti alla costa di Senigallia, è stata individuata un’altra specie aliena: il granchio crocifisso, il nome scientifico è Charybdis feriata. A darne notizia è il Cnr-Irbim di Ancona.

Si tratta di una specie originaria delle acque tropicali e subtropicali dell’Oceano Indiano e Pacifico, individuata per la prima volta nel Mediterraneo nel 2004, nelle acque antistanti a Barcellona, in Spagna, ma ad oggi sono pochissimi gli avvistamenti nelle acque italiane, fatta eccezione che per un ritrovamento nel golfo di Genova nel 2022 e a Livorno nel 2015.

L’esemplare spiega Luca Bolognini, ricercatore del Cnr-Irbim è stato catturato lunedì (2 ottobre) da un pescatore locale, il quale ha segnalato il ritrovamento della specie aliena all’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche: gli esperti si sono recati sul posto per recuperare il granchio ora conservato nei laboratori del Cnr-Irbim di Ancona.

Granchio Crocifisso (immagine Cnr-Irbim)

Si tratta di un ritrovamento importante, quello avvenuto davanti alla costa di Senigallia «perché testimone di un fenomeno particolarmente evidente, e cioè di una diffusione crescente di nuove specie aliene nei nostri mari. Un fenomeno che non può essere sottovalutato e che denota un rapido cambiamento degli ecosistemi marini, visto che si tratta di una specie caratteristica di acque calde come il granchio blu del mar Rosso, mentre il granchio blu americano proviene da acque più temperate».

Il ricercatore spiega che nel ritrovamento ha un ruolo il riscaldamento della temperatura del mare. Oggi, 4 ottobre, il mar Adriatico, a un miglio e mezzo dalla costa di Senigallia, ha una temperatura di 23,2 gradi (alle 17), valori anomali per l’autunno.

«In questa fase di cambiamento – spiega Bolognini – la temperatura del mare più elevata e il riscaldamento generale, creano un ambiente più affine a queste specie aliene, ma l’invasione dovrebbe essere scongiurata, perché con l’arrivo dell’inverno il mare si raffredderà e quindi non ci saranno più le condizioni favorevoli alla sopravvivenza di queste specie».

Bolognini evidenzia inoltre che mentre il granchio tipico del mar Adriatico è grande solo pochi centimetri, quello crocifisso, trovato al largo di Senigallia può arrivare a pesare fino ad 1 kg, insomma una lotta impari con il crostaceo ‘nostrano’. «I ritrovamenti di specie aliene – prosegue – stanno avvenendo ad un ritmo importante, dobbiamo capire se c’è un collegamento tra loro, attraverso un’azione di monitoraggio. I pescatori, in tal senso, hanno un ruolo importantissimo, quello di sentinelle del mare».

Per gli esperti del Cnr-Irbim il granchio crocifisso potrebbe essere arrivato nell’Adriatico con il trasporto navale, come avvenuto per il granchio blu americano (Callinectes sapidus).

© riproduzione riservata